Proteggersi da pensieri ossessivi, è anche uno dei compiti di tutti gli sportivi che solitamente sprizzano dosi di ottimismo. Il coronaviris ha frenato un tempo che correva veloce, nello sport si corre sempre e fermarsi è stato difficile. Chi come me vive da 60 anni consecutivi – senza interruzioni – nel mondo del basket italiano è un’occasione per riflettere. Stando chiusi in casa ci si può aggiornare sulla tecnica, guardare filmati di ieri e di oggi, dialogare attraverso i social. Il nostro mondo è abbastanza unito, anche se sono pochi i giovani che partecipano ai nostri dibattiti via web tra cestofili incalliti. Dirigenti, allenatori, praticanti e tutti gli addetti ai lavori sono ansiosi di risposte che non potranno avere in tempi brevi. Informazione e formazione viaggiano su binari paralleli, siamo di fronte anche a scelte mediatiche: preferire qualità o quantità? Lo sport rappresenta una punta avanzata nel Bel Paese, eccellenza da anni, siamo chiusi dentro con possibilità di aprirci cambiando vita senza venire oscurati dal coprifuoco. Tutto fa supporre che il dopo virus – somigliante a un dopoguerra – trasformerà il sistema sportivo mondiale. Saremo forse più umani, meno legati al risultato. Venendo ai discorsi di questi giorni, alle tante lettere che atleti e club scrivono alle federazioni di appartenenza e al Coni appare scontata la delusione per non aver raggiunto i risultati prefissati dopo tanti sforzi agonistici ed economici. Il Comitato Regionale Federbasket Lazio, attraverso il presidente, Francesco Martini, preannuncia nuove decisioni che definiranno la riorganizzazione del movimento. Dal punto di vista sportivo, dopo la cristallizzazione dell’attuale stagione, non saranno decretate promozioni e retrocessioni ai campionati 2020/2021. A livello economico/amministrativo, si sta lavorando per stornare il non dovuto – come i contributi gara già versati relativi a partite non più disputate – al fine di riconoscere i crediti vantati, comprensivi dei crediti NAS maturati, provvedendone la liquidazione nel minor tempo possibile; le società in situazione debitoria saranno chiamate a ristorare quanto dovuto con una rata straordinaria di chiusura anno sportivo, indicativamente entro fine maggio. I sodalizi che hanno interrotto i campionati federali negli sport di squadra primi in classifica sperano – naturalmente – in un occhio di riguardo, nel cosiddetto ripescaggio alla serie superiore. Ce la faranno sicuramente perché a iscriversi nella stagione 2020-21 saranno in meno del previsto. La situazione economica è da allarme rosso.

Paolo Iannuccelli


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