LIVORNO – Domenica primo dicembre nuovo incontro al Museo di Storia Naturale e del Mediterraneo a cura dell’associazione culturale Livorno Come Era. Il professor Giorgio Mandalis ci racconta la storia mista alla leggenda delle origini del dipinto della Madonna di Montenero, l’immagine sacra custodita all’interno del Santuario. “Dalle mani degli angeli a quelle di un pittore pisano del 300” è il titolo del convegno, con inizio alle ore 17 ad ingresso libero, salvo una donazione liberale. Le origini del Santuario, la cui prima cappella fu edificata nei primi anni del ‘600 per poi venire ampliata in una struttura più grande a metà 700 ad opera dell’architetto fiorentino Giovanni Del Fantasia, e successivamente completata con vari interventi anche recenti, è in realtà molto più antica. Nel 1345 infatti secondo la tradizione, un pastore zoppo ai piedi del colle trovò l’immagine miracolosa e per voto la portò in cima all’altura, dove venne graziato con un miracolo e riprese a camminare. L’evento mistico ebbe grande risonanza e Montenero fu sede di numerosi pellegrinaggi a partire dal XV secolo. L’immagine della Madonna, ufficialmente attribuita a un pittore pisano del 300, Jacopo Di Michele detto il “Gera” ma la leggenda vuole che provenga dall’Eubea, la seconda isola greca per grandezza dopo Creta, denominata Negroponte dai veneziani. Secondo alcuni è possibile che il dipinto del Gera sia stato trasportato sull’isola egea pochi anni dopo la sua realizzazione e poi di nuovo portata in Italia e a Montenero. Secondo un altro filone di leggende l’origine del dipinto sarebbe invece bizantina e molto più antica. A suffragare questa ipotesi ci sarebbero i fregi gotici nelle decorazioni e le iscrizioni in latino.
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