Cari giovani,non me ne vogliate ma continuo a essere e sentirmi un inguaribile professore! Sento e vedi in TV dichiarazioni dei vostri coetanei (romani) che mi lasciano a dir poco sbalordito e per l’incoscienza e per l’ignoranza: in tempi e circostanze simili è inaudito che non si possa o debba rendersi conto della gravità della situazione,insistere cioè a condurre una vita normale là dove invece la norma è l’emergenza. Mi piace citare un pensiero del Leopardi (già proposto su questo post),datato 1827(Zibaldone) , “Congetture sopra una futura civilizzazione dei bruti, e massime di qualche specie [le scimmie] da operarsi dagli uomini a lungo andare”, insomma circa l’educazione o il compito cui ogni uomo civile che si rispetti ha il dovere di adempiere o svolgere in nome della civiltà o senso civico, in considerazione del fatto che “gli uomini civili hanno incivilito molte nazioni o barbare o selvagge, certo non meno feroci…..che la civilizzazione [il progresso/tempi moderni] tende naturalmente a propagarsi e a far sempre nuove conquiste, e non può star ferma, né contenersi dentro alcun termine, massime in quanto all’estensione, e finché vi sieno  creature civilizzabili, e associabili al gran corpo della civilizzazione, alla grande alleanza degli essere intelligenti contro alla natura, contro alle cose non intelligenti” conclude: [questo pensiero-congettura] “Può servire per la (in corsivo nel testo>) Lettera a un giovane del ventesimo secolo”. Ce ne fosse stato bisogno,basterebbe solo questo pensiero a confermare la mia convinzione di sempre,che Leopardi è uno dei più grandi intellettuali contemporanei. Dunque, cari giovani, poiché gli italiani(adulti) sono congenitamente senz’altro creativi ma intelligenti per approssimazione(!), insomma, un popolo che ha bisogno del pugno di ferro (il duce!) perché si rispettino le regole etc., se foste proprio voi di nuova,italica generazione a dar loro una lezione?! Provateci, non è detto che non sia la volta buona! Quanto a voi, evitate di “ammucchiarvi” (le ammucchiate, amicali o sessuali, rimandatele a data da destinarsi!), ritiratevi ognuno pro domo sua(!) e,finalmente, leggete e pensate in silenzio. Ad esempio, “I dolori del giovane Werther” e “Le affinità elettive” di Goethe, il primo scritto da un giovane(lui) di 24 anni, ancora in piena tempesta ormonale e sessuale, dal quale potrete ricavare idee e…impulsi d’ogni genere! A scuola vi avranno detto che l’equivalente è “Jacopo Ortis”(Ultime lettere) del Foscolo: niente a che vedere, a confronto assolutamente….monastico! Confido in voi! (gmaul)


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