Matteo ADINOLFI in the EP in Brussels

LATINA – Adinolfi, Lega: «Finora da Ue risposte inadeguate a crisi Coronavirus, se Unione è questa forse meglio raccogliere le firme per referendum che porti l’Italia ad abbandonare Bruxelles».  I Paesi del nord Europa stanno offrendo uno spettacolo indecoroso e indegno di quelli che dovrebbero essere i valori fondanti dell’Ue. Da un lato gli attacchi di rappresentanti istituzionali di un Paese come l’Olanda che usa il dumping fiscale per rimpinguare le proprie finanze ai danni degli altri  Stati membri europei, dall’altro la vergognosa strumentalizzazione della stampa tedesca che racconta come la mafia in Italia non aspetti altro che i fondi europei.

Una campagna denigratoria ignobile che non rende giustizia alla generosità del nostro Paese sia nei confronti del Bilancio dell’Unione Europea del quale è il terzo contributore netto, sia del fatto che il saldo tra fondi corrisposti e aiuti ricevuti è sempre sfavorevole all’Italia. Solo per il 2018 l’Italia ha versato alla Ue, a titolo di risorse proprie 17 mld di euro, mentre ha visto accreditarsi solo 10,1 mld, con una differenza negativa di quasi 7 mld. Al contrario la Germania ha beneficiato non solo di una moneta costruita sulle esigenze del suo sistema economico, ma anche negli anni successivi alla sua unificazione di deroghe alle regole Europee che gli hanno permesso di crescere e prosperare, cosa lei stessa oggi nega agli altri Paesi.

Purtroppo in una situazione di shock economico simmetrico dovuto alla pandemia da Coronavirus oggi – come sostiene il nostro Capogruppo Marco Zanni -, la risposta dell’Ue è tardiva e inefficace non solo per la lentezza dei procedimenti decisionali ma anche delle opzioni proposte, quello che non si è capito è che seguendo l’esempio di altre economie mondiali colpite dal coronavirus ci vorrebbe un intervento illimitato della Bce per immettere liquidità a famiglie e imprese e  puntare sulla sterilizzazione del debito aggiuntivo.L’Europa invece ci propone il Mes, uno strumento dal quale l’Italia potrebbe attingere il 2% del Pil pari a 36 miliardi di euro dopo averne versati molti di più proprio al Fondo Salva Stati e dopo aver accettato le condizionalità di quello strumento che aprirebbe le porte alla Troika con imposizioni di Austerity identiche a quelle inflitte alla Grecia negli anni scorsi.L’ostinata opposizione del Nord Europa ai Coronabond, l’incapacità di condividere la crisi in senso solidale, i veti incrociati e le procedure farraginose dell’Ue oggi sono sotto gli occhi di tutti, sopratutto del popolo italiano mai come oggi deluso dall’Unione Europea.Ecco perché se l’Europa è quella di questi giorni e se i nostri partner ci considerano alla stregua di mafiosi, tanto vale raccogliere le firme per un referendum che dopo la Brexit sancisca anche da parte nostra l’addio a questa unione fatta solo di interessi a senso unico.

Così in una nota l’Eurodeputato pontino della Lega Matteo Adinolfi


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