Livorno, 17 gennaio 2025 – Vice direttore del museo mineralogico dell’isola del Giglio, esperto ed appassionato mineralogo, autore di numerose pubblicazioni e collaboratore del gruppo paleontologico e archeologico del museo di storia naturale e del Mediterraneo di villa Henderson a Livorno, la recente scomparsa del 77 enne livornese Valter Marinai lo scorso 13 gennaio a causa di una grave malattia, è un tragico lutto e una dolorosa perdita per tanti colleghi e amici a Livorno e in tutto il territorio. A lui si devono numerose scoperte, come quella sensazionale del 2006 a Punta del Fenaio sull’isola del Giglio di oro allo “stato nativo” e altre sempre al Giglio e a Campiglia Marittima. Ha collaborato con la rivista scientifica “Liburna” di Marco Bonifazi, si è avvalso nelle sue pubblicazioni della collaborazione di Paolo Orlandi, Cristian Biagioni ed Andrea Dini, tutti esponenti di prestigio della mineralogia. Ha pubblicato “I minerali dell’isola del Giglio” nel 1994, insieme ad un altro studioso del settore, Roberto Nannoni, ha pubblicato sui Quaderni del Museo di Scienze Naturali di Livorno ed è stato protagonista al convegno del 2010 dal titolo “1970-2010: la rivoluzione mineralogica gigliese”.
Valter Marinai (a destra) e Paolo Orlandi (a sinistra) durante il campionamento della mineralizzazione a bismuto e oro nativi. Anno 2009. Foto A. Dini.
IL MESSAGGIO DI CORDOGLIO DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DELL’UNIVERSITÀ DI PISA
Questo il messaggio di cordoglio pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa: “Il 13 gennaio 2025 ci ha lasciato Valter Marinai, esperto collezionista di minerali che con le sue ricerche ha contribuito ad arricchire le conoscenze mineralogiche della nostra regione. Assieme all’amico Roberto Nannoni (1943–2022), Valter ha dato interessanti contributi sulla mineralogia del Campigliese e, in particolare, dell’isola del Giglio, una località che tanto amava. A lui si deve la scoperta, effettuata nel 2006, di esemplari di oro nativo in questa piccola isola dell’Arcipelago Toscano. La generosità e l’attaccamento di Valter nei confronti del nostro Museo è dimostrata dai vari esemplari da lui donati nel corso degli anni, alcuni dei quali esposti nella Galleria dei Minerali, come la “lampada di Aladino”, un aggregato di cristalli di adamite proveniente da Campiglia Marittima. Con Valter se ne va un altro cultore della materia che con la sua passione ha contribuito alla crescita delle Scienze mineralogiche in Toscana”. Alla redazione dell’articolo ha collaborato Roberto Tessari.
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