A Santopadre ladro ucciso dal tabaccaio, come avvenne ad Aprilia e a Latina

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Un tentato furto finito in tragedia. L’ennesimo caso di un ladro ucciso a colpi di arma da fuoco dalla sua vittima è avvenuto a Santopadre, quasi 1.300 abitanti in provincia di Frosinone, tra Arpino e Fontana Liri. A sparare un tabaccaio del posto, che a quanto pare aveva già subito altre razzie in passato.

Secondo le prime indiscrezioni, il commerciante, che ha una tabaccheria-ricevitoria in paese, mentre era nella sua villetta alle porte del paese ha sentito degli strani rumori al piano di sopra e ha visto due persone attorno all’abitazione. Così ha scoperto che una banda stava svaligiando la casa, pensando forse che in quel momento la villetta fosse deserta. Erano circa le 20.

Cosa sia accaduto a quel punto non è ancora chiaro. “Possiamo solo dire che un uomo ha sparato e un altro uomo è rimasto ucciso”, si sono limitati a dire i carabinieri, che hanno transennato l’area e iniziato nella notte a tentare di ricostruire la tragedia. Il tabaccaio ha fatto fuoco con un fucile e per Mirel Joaca-Bine, 34enne di nazionalità romena, non c’è stato nulla da fare. Il corpo è stato trovato nel giardino. A quanto pare, l’uomo è stato ucciso mentre cercava di fuggire e il personale del 118 giunto sul posto non ha potuto fare nulla.

A Santopadre sono arrivati gli investigatori della polizia e dei carabinieri: ed è proprio a questi ultimi che la sostituta procuratrice Marina Marra ha affidato le indagini. Il tabaccaio è stato interrogato dalla magistrata e dai militari ed avrebbe sostenuto di aver agito per legittima difesa. Indosso al ladro ucciso sarebbe stata trovata una pistola. Per questo si è fatta strada l’ipotesi che Joaca-Bine, una volta scoperto e per guadagnare una via di fuga, abbia puntato l’arma contro il tabaccaio, che temendo per la propria vita avrebbe fatto fuoco. Ma sono, appunto, ipotesi che forse solo in mattinata gli investigatori potranno confermare.

In fuga altri tre ladri che erano insieme al 34enne. Sarebbero i componenti di una delle bande che imperversano nella zona. I carabinieri stanno cercando di identificarli e per questo saranno esaminate anche le immagini delle telecamere di sorveglianza. Serviranno poi i risultati delle indagini balistiche e medico-legali. Nessun provvedimento di fermo, per il momento. “Abbiamo appena iniziato a indagare”, specificano i carabinieri.

Sempre nel Lazio, ad Aprilia, il 19 agosto 2008 un altro tabaccaio uccise un 21enne che, insieme ad altri, era entrato in casa sua. Il giovane, anche lui di nazionalità romena, fu colpito mentre scappava e il commerciante, Davide Mariani, che dopo i fatti era stato solo indagato a piede libero, venne condannato in via definitiva a tre anni di reclusione per omicidio volontario. E a piede libero sta affrontando a Latina il processo in cui è accusato dell’omicidio del 42enne Domenico Bardi, di Napoli, l’avvocato pontino Francesco Palumbo, che con la sua pistola, il 15 ottobre 2017, sparò e freddò la vittima mentre insieme ad altri fuggiva dall’appartamento del padre, che la banda stava svaligiando in via Palermo.

( Fonte La Repubblica )


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