A mancare è la Fantasia: ecco perché Latina non si salverà.

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A mancare è la fantasia. Antonio Gramsci la annoverava fra gli strumenti più importanti per un uomo politico. Il quale deve, per definizione, immaginare ciò che potrebbe essere.

Latina è un deserto produttivo, umano, sociale. Il centro non ha un’anima, una funzione. Di avere un orizzonte futuro neanche a parlarne.

Ci sono pochi negozi e pure inutili, sciatti, bruttini. Grandi magazzini e catene a basso prezzo quante ne vuoi , guai ad avere una- e dico una-  griffe dell’alta moda.

Perché non immaginare un Corso della Repubblica sull’esempio della Via del Corso romana o, per citare un esempio di casa nostra, quello spicchio di Sabaudia che la boutique “Paradisi” ha reso tappa obbligata per gli appassionati dello stile?

Perché non porre un limite qualitativo al proliferare di piccoli e grandi bar destinati alla chiusura in un battito d’ali? Bene ve ne siano tanti, forse non così troppi, ma almeno si cerchi di tenere ben elevato il livello della qualità della materia prima. Non certo tutti bar Mimì, d’accordo, ma qualcosa che gli s’avvicini.

L’impressione è che a Latina non si salvi proprio nulla. Una città senza speranza in quanto orfana di quella polvere fatata chiamata fantasia.


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