Lo stupore e la tristezza del sindaco di Formia nell’apprendere dalla stampa della volontà del gruppo Ripartiamo da Voi di dare solo un appoggio esterno all’attuale maggioranza. Un’inversione di marcia che Paola Villa non aveva nemmeno immaginato quando il 12 agosto scorso, avviando, a due anni dall’inizio del suo mandato, il confronto con le forze che sostengono la sua maggioranza, aveva invitato il gruppo “ad uno scambio di opinioni su una serie di criticità, quali i fondi Pon, la vicenda del Ponte Tallini e il bando sullo stadio di Maranola”.
Invece, a distanza di un paio di settimane dalla lettera d’invito, ecco apparire quella notizia sui giornali ed ieri trovare sul suo tavolo le dimissioni dell’assessore Alessandra Lardo.
“E dico di più, dopo essere riuscita personalmente a contattare il capogruppo, il consigliere Dario Colella – scrive il primo cittadino – lo stesso mi riferisce come il comunicato del suo gruppo lo abbia spiazzato non essendone a conoscenza”.
“Una situazione un po’ paradossale – prosegue – che mi spinge ancora di più verso una verifica, in modo da sgombrare il campo da ogni dubbio e incertezza; definire in tal senso, strategie, obiettivi e ruoli e con estrema chiarezza per comprendere se è possibile proseguire il mandato con maggiore efficacia e senso di responsabilità”.
E’ certa tuttavia, Paola Villa, “che il gruppo Ripartiamo con Voi saprà cogliere questa opportunità avendo bene in mente quello che oggi la città si trova a dover affrontare e i traguardi che abbiamo in dirittura d’arrivo”.
Obiettivi da centrare che vanno dalla regolare riapertura delle scuole alla riattivazione dei servizi connessi, dall’investimento di 11 milioni di euro per la realizzazione di nuovi edifici scolastici al riassetto della viabilità con la messa in sicurezza dei viadotti della città, “progetti questi che interessano proprio gli assessorati alla scuola e alle opere pubbliche di pertinenza del gruppo Ripartiamo con Voi”.
“Occorre un cambio di passo – afferma -. Questo è certo. Abbiamo creduto fin da sempre nel lavoro, nel coraggio di certe azioni, nel mettere ‘a posto’ le cose incompiute, consapevoli di non doverci nascondere dietro un dito e ammettere gli errori fatti. La politica dei ‘distinguo’, non è una bella politica, non porta a nulla”.
“Non rinuncio quindi al dialogo, non rinuncio al confronto, anche quello più duro e serrato – s’infiamma il sindaco – ma certe posizioni ‘aventiniane’ non sono concepibili quando di mezzo c’è la città”. E, concludendo: “Mettere da parte certi orgogliosi comportamenti è doveroso. Inizio da me, io sono qua”.
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