Lo spunto per questa rivisitazione storica mi è stato offerto da una nota esemplare di attaccamento alla città a firma della Sindaca di Sabaudia Giada Gervasi che evoca il 24 Agosto 1960, giorno in cui Antonino Azzolina ebbe l’onore di portare la fiaccola olimpica fino alla piazza del comune. L’evento non nacque dal nulla, fu preparato da un comitato cittadino per le Olimpiadi dalla pro loco alle altre associazioni, in stretta collaborazione col sindaco Curatolo, per vedersi assegnate le gare di canottaggio delle olimpiadi. Il passaggio della fiaccola olimpica da Sabaudia faceva bene sperare anche per l’assegnazione delle gare. Tra le località competitrici rispetto a Sabaudia era rimasta Castelgandolfo. Per lo specchio d’acqua Sabaudia era certamente più dotata ma l’imponderabile si materializzò con la carta vincente di Castelgandolfo l’essere la residenza estiva del Papa. Rendere più dignitosa la strada d’accesso era un annoso problema e non meraviglia che l’onorevole Andreotti cogliesse l’occasione delle Olimpiadi per reperire le risorse necessarie per realizzare l’opera. Ma l’amministrazione dell’epoca, Tavanti-Carelli, appena eletta con oltre il 60% dei voti fece scattare il piano b di riserva. Incontrammo Andreotti e chiedemmo il suo sostegno per realizzare il ponte, .un vecchio sogno di portare Sabaudia direttamente al mare. Andreotti condivise l’iniziativa come risarcimento dovuto alla città. Non fu certo un caso se l’inaugurazione del ponte fu affidata in rappresentanza del governo proprio ad Andreotti a sottolineare la pace fatta.
Rodolfo Carelli (Ex Parlamentare)
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