Nuovi eventi e nuovi documenti modificheranno inevitabilmente la nostra percezione del passato, e inevitabilmente porteranno alla revisione critica delle conoscenze acquisite. Emilio Gentile
La battaglia di Maratona ricorda quando le città greche, minacciate nel loro stesso territorio dall’invasione di Dario, re dei persiani, trionfarono. L’esercitò sotto la guida di Milziade si lanciò contro la moltitudine dei persiani riuscendo a travolgerli.
La battaglia di Salamina fu decisiva per salvare Atene dai persiani. Sotto gli occhi di Serse, seduto sulle pendici del monte Egaleo, la flotta greca sconfisse la flotta persiana. Protagonista di questa strepitosa vittoria fu Temistocle.
Archimede, secondo la leggenda, durante l’assedio della sua città, Siracusa, incendiò le navi da guerra dei Romani con specchi di bronzo che consentivano di concentrare i raggi del sole.
La città di Roma riuscì a mantenere il controllo di un territorio così vasto ed eterogeneo che andava dalla Spagna alla Persia, dalla Britannia all’Africa del Nord (l’insieme delle terre considerate civilizzate dai Greci e dai Romani), con l’organizzazione militare, con l’amministrazione delle province e il potere centrale.
L’antica Roma, oltre alle strade, agli eserciti e alle leggi, per unificare i territori usò soprattutto la lingua latina e la cultura che essa esprimeva, per diventare caput mundi. Alle città preesistenti di norma lasciò la propria vita, inquadrandole soltanto politicamente nel nuovo e più ampio stato.
La struttura dell’Impero romano è riuscita a reggersi per cinque secoli grazie al complesso apparato istituzionale e alla capacità di creare consenso. I romani riuscirono con lungimiranza ad aggregare i popoli e di farli concittadini nel nome del diritto.
Il Sacco di Roma è l’assedio di Roma durato dal 6 maggio 1527 al 17 febbraio 1528 compiuto dai soldati mercenari tedeschi e spagnoli al soldo di Carlo V.
Cesare Beccaria celebre giurista e politico milanese (1738-1794), ha scritto Dei delitti e delle pene un vero capolavoro nel quale si batté contro la pena di morte. La figlia Giulia fu la madre di Alessandro Manzoni.
La bandiera italiana, verde-bianco-rossa è nata il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia. Il tricolore era sventolato da chi sognava l’Italia unita. Nel 1848 venne adottato da Carlo Alberto di Savoia per il regno di Piemonte (al centro c’era lo stemma della famiglia reale, cancellato nel 1946) e poi nel 1861 divenne bandiera nazionale per tutta l’Italia.
Il 1917, con la Rivoluzione d’ottobre, è stato un anno che ha cambiato la storia perché si sarebbe avuto (e cambiato) un nuovo assetto geopolitico mondiale. L’anno della rivolta delle donne e degli operai nelle industrie belliche, dei soldati sui fronti di guerra. La notte del 7 novembre a Pietrogrado ci fu l’insurrezione con l’assalto al Palazzo d’Inverno e fu stilato da Lenin il comunicato ufficiale della vittoria della Rivoluzione bolscevica.
L’ascesa del fascismo ebbe inizio il 19 marzo del 1919. Il 3 gennaio del 1925 ci fu il battesimo del fascismo come dittatura, proclamata alla Camera dei deputati.
A Milano il 23 marzo del 1919 alla fondazione dei Fasci di combattimento c’erano meno di cento persone. Se all’inizio della sua avventura non ci fossero stati Gabriele D’Annunzio e le azioni degli Arditi, Mussolini forse avrebbe finito col gettare la spugna.
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