LATINA- Salgo le scale che mi porteranno al piano nobile del Comune di Latina. Penso a quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho varcato quella soglia, frequentato i Consigli Comunali, raccolto voci indiscrezioni programmi . Sarà che la Politica e le cose dell’amministrazione non mi appassionano più come un tempo e però un brivido di emozione mi ricorda che sono nella casa comunale, la casa di tutti.

Ad accogliermi c’è Damiano Coletta, il Sindaco di Latina.

 

E’ la prima volta che ci incontriamo dopo quattro anni di polemiche a distanza. Innanzitutto, come sta?

Fare il Sindaco è una esperienza molto dura sotto tutti gli aspetti, ti coinvolge totalmente. Essendo uno sportivo mi sento come uno che sta in partita e deve giocare la parte finale di quella partita.

Latina ha reagito meglio di altre città del Lazio al Covid-19. L’impressione è che abbia tenuto tutto il tessuto sociale, dalla medicina di base alle associazioni. Lei è anche un medico, a che punto siamo con il virus?

Noto che c’è molto dibattito anche fra gli scienziati, lascio le valutazioni a chi ha una competenza specifica. Come Sindaco sto avendo un atteggiamento molto prudenziale, non bisogna abbassare la guardia.

Prima di venire da lei una amica mi ha pregato di domandarle se è consentito fare il bagno in spiaggia libera. Io, fedelmente, le giro il dilemma…

Assolutamente sì, il bagno si può fare. Il nostro compito sarà far rispettare le norme, la distanza di un metro e mezzo e tutte le altre forme di protezione individuale e collettiva. Ci saranno degli steward preposti al controllo, anche grazie al contributo di oltre 500 mila euro che abbiamo ricevuto dalla Regione Lazio. Anzi, le do una anteprima: stiamo chiedendo alla Regione di poter stornare una parte di quelle risorse per gli operatori della Marina di Latina.

La critica che più le viene mossa, anche da chi la intervista, è che lei si è proposto alla città come un candidato civico, salvo poi connotarsi politicamente. Lei oggi come si racconterebbe alla città?

Credo di poter rivendicare una certa coerenza. Sono al quarto anno di mandato con una sola lista civica a sostenermi, Lbc appunto. Per me la credibilità e la coerenza sono dei valori irrinunciabili. Ci sono stati dei momenti in cui avrei potuto stringere accordi politici, ma ho preferito mantenere fede all’impegno con cui mi sono presentato ai nostri concittadini nel 2016. Poi, certo, ci sono dei valori sui quali un uomo edifica la propria esistenza, ma noi dobbiamo pensare ad amministrare la città.

C’è una cosa che non rifarebbe o farebbe diversamente? Penso ad esempio alla vicenda del “Parco Mussolini”, che poi noi tutti abbiamo sempre chiamato “giardinetti”…

La rifarei, meglio. Spiegandola più chiaramente alla città, comprendendo il disagio di una parte della nostra comunità.

Ho letto il suo appello per la riunificazione delle forze progressiste. Mi sembra che il Pd, da quarantotto ore a questa parte, le risponda picche. Questo atteggiamento, secondo lei, favorisce la destra?

Sì. Il Pd sembra aver scelto l’isolamento politico. L’esperienza del 2016, del resto, ha dimostrato la difficoltà del Pd a dialogare con la città. A me sembra che il rischio, per i dem, sia quello di replicare lo stesso schema. Vorrei dire, nonostante l’ironia che si fa da più parti, che in questi anni noi il libro lo abbiamo cambiato. Eccome. I prossimi anni dovranno essere quelli della visione e della programmazione.

Roberto Lessio si è dimesso da Assessore all’Ambiente. Lei tempestivamente ha nominato Dario Bellini. Chi prenderà il suo posto in Consiglio Comunale?

La Dottoressa Monteforte, Dirigente medico del reparto di Medicina D’Urgenza del “Santa Maria Goretti”.

Nel 2016 lei si è candidato in una situazione che non esiterei a definire di emergenza. La città usciva da due commissariamenti, dalla commistione fra ampi settori del centro-destra con la criminalità locale. Quali saranno le idee da presentare alle città da qui alle prossime amministrative?

Valorizzare sempre di più l’Università, ad esempio. Non considerarla come spesso è accaduto in passato un dato acquisito. Le preannuncio che, a breve, Latina avrà un corso di laurea in chimica farmaceutica, su mia richiesta. Sarebbe stato delittuoso, avendo un polo farmaceutico come il nostro, non adeguare l’offerta universitaria esistente.

Investire sempre di più in tecnologia per noi, una città così giovane, dovrà essere prioritario. Del resto, proprio l’esperienza del Coronavirus ci ha insegnato quanto può essere positiva la tecnologia, consentendone ovviamente la fruizione anche alle classi sociali più fragili.

La Latina del centenario dovrà parlare soprattutto ai nostri ragazzi.

Lei fa il Sindaco di una grande città ormai da quattro anni. Cosa l’appassiona della Politica e cosa invece la delude?

Mi appassiona aver consentito ad una classe dirigente relativamente giovane di poter assumere posizioni di governo. Penso a molti dei miei assessori: Proietti, Leggio, Ranieri. Mi appassiona d’aver sdoganato il concetto stesso di bene comune, che è tornato a far parte del vocabolario civile di questa città. Mi appassiona, forse in ragione del mio essere medico, farmi carico delle persone e dei loro bisogni.

Mi deludono le lungaggini di alcuni processi amministrativi, ad esempio. M’è dispiaciuto, poi, aver perso qualche amico.

 

Il Sindaco si prepara ad una conferenza stampa, c’è da annunciare la nomina di Dario Bellini ad Assessore. Ci salutiamo, cordialmente.


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