Una diretta facebook per sedare le polemiche divampate all’indomani della divulgazione dell’ordinanza che ha bloccato improvvisamente l’attesa partenza a tutto tondo della stagione balneare al Circeo. Il sindaco Giuseppe Schiboni ha voluto fornire chiarimenti circa un documento che, a suo dire, non sarebbe stato bene interpretato dai cittadini. Nell’occhio del ciclone il divieto di balneazione. Secondo Schiboni, la sua adozione è stata una scelta purtroppo obbligata, a causa del breve lasso di tempo intercorrente tra le direttive impartite dalla Regione Lazio il 22 maggio e la loro esecuzione, con l’apertura delle attività balneari anticipata al 29 maggio, molto ben prima cioè del canonico avvio della stagione fissato in genere verso la metà di giugno. Appena una settimana a disposizione, quindi. Troppo poco per completare l’organizzazione dei servizi di salvamento e la cartellonistica necessaria per la sicurezza in tema di Covid-19, nonostante gli organi competenti comunali si fossero posti immediatamente al lavoro per onorare l’appuntamento. “In una settimana non si possono far miracoli. Tutti i comuni si sono trovati in difficoltà” ha affermato il sindaco che tuttavia conta di poter sancire la riapertura della balneazione entro il 15 giugno per venire incontro alle giuste esigenze dei residenti e dei tanti turisti che per le loro vacanze serene scelgono la città del Circeo. In apertura di video il primo cittadino ha ricordato il nuovo caso di contagio a danno di una giovane signora di Terracina, domiciliata a San Felice, riconducibile al cluster del centro dialisi di Priverno. E non ha dimenticato di parlare della processione di Santa Maria della Sorresca, un rito molto amato dalla cittadinanza, che quest’anno non potrà rinnovarsi per ovvi motivi di assembramento. A santificare la ricorrenza una messa al Santuario sul lago di Paola a Sabaudia, officiata dal Vescovo di Latina, Mons. Mariano Crociata, alla presenza dei sindaci di San Felice e Sabaudia e di autorità militari e civili.


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