DUE CITAZIONI ECCELLENTI (CONTRA SCHOLAM)
A costo di essere noiosamente ripetitivi benché oramai esterno,non mi rassegno ad accettare contenuti e forme di una scuola “in perdita” o a fondo perduto.La quale,grazie al virus, ha dovuto addivenire agli esami finali -anacronisticamente detti “di maturità” (abbiamo già chiarito il nostro punto di vista: alunni “prematuri” non già “maturi”!),più opportunamente direi “di vecchiaia” conformemente all’obsolescenza dei medesimi- nella forma più logica e realistica cioè gestiti da una commissione interna composta da quei docenti che, a pieno titolo, conoscono a fondo i propri alunni: principio e concetto sbandierato da una vita dai soggetti più illuminati del settore, mai ascoltati sull’Olimpo di viale Trastevere (Ministero P.I.)!
1) THOMAS MANN, La montagna magica (impropriamente tradotto in italiano”incantata”), Cap.VI <Da soldato e da coraggioso>
“….Tutti sanno che nessuno ormai nel mondo deve la sua vera cultura alla scuola e che un insegnamento libero,fatto per mezzo di conferenze pubbliche,di esposizioni e del cinematografo, è molto superiore a qualsiasi istruzione scolastica. […] mentre il letterato, quel vero figlio dell’umanesimo e della borghesia,sapeva bensì leggere e scrivere(ciò che il nobile,il guerriero e il popolo non sapevano o sapevano male),ma non sapeva e non capiva altro, era ancor sempre un latinista-testa vuota,un rappresentante di chiacchiere che lasciava la vita alla gente onesta. Ecco perché anche della politica egli faceva un pallone pieno di vento,vale a dire di retorica e di bella letteratura, ciò che nel linguaggio del partito era chiamato radicalismo e democrazia,eccetera eccetera”.
2)KARL KRAUS, Detti e contraddetti (cap. Uomo e Vicino ).
“Che la cultura sia la quintessenza di tutto ciò che si è dimenticato è una giusta nozione. Oltrepassato quel punto,la cultura è una malattia e un peso per chi sta intorno alla persona colta. Una riforma liceale che si adopera per abolire l’insegnamento delle lingue morte sulla base dell’argomento che esse non sarebbero utili per la vita è ridicola. Proprio se fossero utili per la vita bisognerebbe abolirle. Perché certamente non servono a farci trovare la strada in mezzo ai monumenti di Roma o di Atene. Ma esse seminano in noi la capacità di immaginarci quei monumenti. La scuola non serve ad accumulare un sapere pratico…..Sbagliato è solo l’insegnamento del tedesco. Ma in compenso si impara la lingua attraverso il latino,che ha anche questo merito speciale. Chi fa bei temi diventa un commesso tedesco. Chi li fa male,e in compenso va bene in latino, forse potrà diventare uno scrittore tedesco. Ciò che la scuola può fare è produrre quella vaga bruma delle cose vive da cui poi sguscia fuori un individuo. Se dopo tanti anni,uno sa ancora da quale dramma classico e da quale atto è presa una certa citazione,la scuola ha fallito. Ma se uno ha idea di dove potrebbe stare quella citazione,allora è una persona veramente colta e la scuola ha raggiunto appieno il suo scopo” (Karl Kraus, Detti e contraddetti, cap. Uomo e Vicino ).
P.S. Il post è dedicato a tutti i ragazzi-alunni prossimi “prematuri”! BUONA FORTUNA! (e pure ai docenti!) (gimaul)
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