LATINA – Emergenza Cibo a Latina: «Il Comune ci ha segnalato alla Digos ma loro ci hanno fatto i complimenti. Aiutiamo chi ha bisogno». Un’iniziativa nata quando dal Comune non era partito ancora alcun sostegno alle famiglie in difficoltà, semplicemente per dare una mano a chi da solo non ce la fa, in un momento che vede tantissime famiglie in tutta Italia fare i conti con l’emergenza economica legata al Coronavirus. In questa fase serve fare qualcosa di concreto, di tangibile, ed è questo che deve aver pensato Marco Moliterno quando circa venti giorni fa ha dato vita, insieme alla sua compagna Angela Troplini, ad un gruppo Facebook dal nome ‘Emergenza Cibo Latina’.
“Ero seduto con Angela sul divano e insieme ci siamo chiesti cosa potessimo fare per aiutare concretamente chi ha bisogno in questo periodo. Ci siamo resi conto che c’erano tante persone in difficoltà, ma altrettante che avevano voglia di dare una mano. Bisognava solamente metterle in contatto tra loro”, spiega Moliterno alla redazione di News24. “Così abbiamo pensato al gruppo Facebook, un’idea semplice ma che ha da subito raccolto largo consenso”.
“In sostanza noi fungiamo quasi solo da raccordo – spiega Moliterno -: le persone che vogliono aiutare e quelle che hanno bisogno si rivolgono a noi, che quasi mai facciamo da tramite: nella maggior parte dei casi ci limitiamo a girare i rispettivi contatti agli interessati. Quasi sempre è chi dona che si fa carico in prima persona di trasportare generi alimentari alle famiglie che ne hanno necessità. Poi in qualche caso, se chi vuole dare un contributo non ha la possibilità fisica di spostarsi o semplicemente è intimidito dalla situazione di emergenza, pensiamo noi al trasporto dei generi alimentari, senza alcun interesse personale o tornaconto”.
Delle telefonate, però, cominciano ad arrivare a poche ore dal lancio dell’iniziativa: “Siamo stati contattati da un esponente del Comune che ha chiesto informazioni su cosa stessimo facendo. Dello stesso tenore una chiamata da parte di un sedicente coordinatore della Protezione Civile, persona che abbiamo scoperto solo in seguito non ricoprire un ruolo del genere. Noi ovviamente siamo stati disponibili a fornire tutte le informazioni del caso, ma a distanza di poche ore siamo stati contattati nuovamente, stavolta dalla Digos, che ci convocava per dei chiarimenti. Abbiamo scoperto che proprio da persone riconducibili al Comune era partito un esposto nei nostri confronti, ma onestamente non ne capiamo il motivo. Anche la Digos, dopo aver verificato che dietro le nostre azioni non ci fossero interessi economici di nessun tipo, ci ha fatto chiaramente capire che quello che facciamo non è sbagliato, ed anzi negli ultimi 15 giorni abbiamo ricevuto il supporto della Protezione Civile e dell’Associazione Nazionale Carabinieri”.
Ma qualcosa non torna: Moliterno Racconta come il Comune, nel corso di diverse dirette Facebook effettuate dal Sindaco Damiano Coletta, abbia manifestato la sua disapprovazione per iniziative del genere, seppur senza citare mai in modo esplicito Emergenza Cibo Latina. “Non capivamo e non capiamo perché quello che facciamo sia interpretato come scomodo, abbiamo persino voluto chiarire la questione aprendo un dialogo con il Sindaco e con l’Assessore Cristina Leggio. In una video conferenza abbiamo spiegato le nostre buone intenzioni ma ci è stato risposto che era opportuno coordinarsi con il Comune per portare avanti iniziative del genere. Quando però abbiamo chiesto in che cosa consistesse questo coordinamento, non abbiamo ricevuto una risposta chiara. I nuclei di Protezione Civile sono stati sostanzialmente scavalcati dall’Ente Comunale in questa faccenda, ragion per cui nei giorni scorsi ci siamo recati direttamente in Croce Rossa, per offrire il nostro supporto o anche solamente girare le segnalazioni che ci erano arrivate, ma nessuno si è mostrato collaborativo”.
Da una parte, dunque, l’idea di cittadini comuni che tentano di fare la propria parte per alleggerire una situazione pesante da sopportare, soprattutto per le famiglie più bisognose. Dall’altra gli attriti con le istituzioni, che sembrano ostacolare in modo immotivato spunti socialmente positivi, in una fase in cui purtroppo le iniziative per aiutare i cittadini più vulnerabili sono sempre troppo poche, spesso a causa dell’inerzia delle istituzioni stesse.
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