LATINA -Roberto Mileti era ricoverato da venti giorni al reparto malattie infettive del Santa Maria Goretti. Era andato una prima volta al triage, ma era stato rimandato a casa . Poi ,il giorno dopo, avendo compreso che non si trattava di una banale influenza, era ritornato sotto la tenda, istallata nei pressi del pronto soccorso ed era stato ricoverato per coronavirus. Le sue condizioni erano apparse discrete e invece negli ultimi giorni la situazione è precipitata,tanto che i medici lo hanno trasferito nel reparto di terapia intensiva, intubandolo.Ma ieri, verso le 18,purtroppo, il suo cuore ha cessato di battere.
Roberto Mileti era nato a Roma ed aveva 60 anni. Si era trasferito da due anni a Latina ed aveva preso servizio nella clinica San Marco, come ginecologo. Avrebbe contratto il covid -19, su in montagna, durante la settimana bianca ,secondo la ricostruzione fatta dai medici. Dunque non nell’esercizio della sua professione, presso la clinica San Marco di Latina,dove, tra l’altro, sono state sospese molte attività, così come gli interventi chirurgici e per questo il personale è stato posto in cassa integrazione.E’ il primo medico di Latina che muore per aver contratto il virus. E’ questa la 13° vittima, in provincia di Latina, di questa terribile pandemia.
I dati, che saranno rilasciati dall’ASL oggi pomeriggio, comunque, lasciano ben sperare, perché continua la diminuzione dei contagiati. Il 29 marzo sono stati registrati 8 nuovi casi, di cui 5 ad Aprilia e 1 ciascuno a Fondi, Sabaudia, Latina. Ora c’è speranza che dopo la Pasqua possiamo essere fuori dal tunnel, in provincia di Latina, ci ha sottolineato il direttore generale dell’ASL, Giorgio Casati. “Il trend è buono e tutto lascia sperare che si sta andando nella direzione del superamento dell’emergenza, ma non si può abbassare la guardia”
Infatti il governo pensa a prolungare le restrizioni fino a pasquetta e poi ad accendere un interruttore per volta, ma la vera ripartenza sarà dal 4 maggio, se la tendenza proseguirà con questo ritmo.
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