ROMA- ll Pd nazionale attiva la commissione Antimafia dopo le dichiarazioni del pentito di Latina Agostino Riccardo che ha parlato dei presunti legami di alcuni esponenti del centrodestra con il clan Di Silvio nel capoluogo pontino.

“A fine mese – ha detto – nella sede nazionale del Partito democratico, il senatore Franco Mirabelli – audiremo il procuratore Prestipino sul tema mafia-politica a Latina”. Il capogruppo Pd nella commissione bicamerale Antimafia questa mattina ha tenuto un incontro con la stampa: “Parlateci della mafia”, sull’inchiesta Alba Pontina. Il caso Latina diventa così nazionale.

Alla riunione hanno preso parte anche il senatore Bruno Astorre, segretario regionale del Pd nel Lazio, e il segretario provinciale del partito Claudio Moscardelli.

“Come Pd della provincia di Latina – ha commentato al termine della conferenza stampa Moscardelli – insieme ai consiglieri regionali Forte e La Penna abbiamo fatto richiesta di una presenza della commissione Antimafia a Latina, un’audizione in sede nazionale, perché vogliamo che questo rapporto con la politica sia completamente disvelato”.

“In questa inchiesta – ha spiegato – le dichiarazioni dei pentiti stanno mettendo a nudo una situazione che noi abbiamo denunciato da tempo: la commissione Antimafia è stata protagonista con la missione del 2014 e con le audizioni del 2016 e 2017 nel dare forza alla reazione dello Stato, che ha portato alle inchieste ‘Don’t touch’, ‘Alba Pontina’ e ‘Arpalo’ dove si e disvelata l’azione di un’associazione, un clan a cui è stato finalmente contestato il metodo mafioso e che ha condizionato la vita politica, economica e sociale della città di Latina”.

“Ringrazio il Pd nazionale – gli ha fatto eco Enrico Forte – per l’attenzione che sta dimostrando nei confronti della legalità nella nostra provincia, affiancandoci in una battaglia che ci ha sempre visti in prima linea”.

Sull’incontro nella capitale è intervenuto anche il sindaco di Latina, Damiano Coletta: “Valuto positivamente l’iniziativa di denuncia del Pd di quello che abbiamo sempre definito un vero e proprio “sistema”. La novità che oggi accolgo con molto favore è che, come pensavano anche tanti cittadini, le indagini hanno evidenziato come non si tratti di una mera questione locale, ma di una problematica di rilevanza nazionale. Perché il ‘sistema Latina’ non si limitava a odiose forme di corruzione e intimidazione, ma inquinava una parte rilevante delle strutture amministrative, fino a relazionarsi con la politica a tutto tondo”.

La Lega ribatte puntuale e lo fa con una dichiarazione del coordinatore provinciale Silviano Di Pinto: “Come Lega siamo da sempre convintamente schierati contro ogni forma di mafia e contro tutto il compromesso morale che la alimenta. Le azioni che abbiamo prodotto come Governo sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Ci stupiamo pertanto nel leggere i continui ed ingiustificati attacchi che ci piovono quotidianamente addosso da esponenti di partiti che tanto avrebbero da dire in materia”.

“Sottolineiamo – ha continuato – come le voci sul coinvolgimento di nostri esponenti nell’ambito dell’inchiesta Alba Pontina, siano infondate e assolutamente non veritiere. L’epoca interessata non vede né liste Lega presentate nelle varie competizioni elettorali né il partito era presente nella nostra Regione. Nessun leghista risulta attualmente nei registri degli indagati”.


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