“Hammamet” descrive negli ultimi mesi di vita il dramma del leader politico italiano più discusso

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Titolo: Hammamet

Regia: Gianni Amelio

Soggetto: Gianni Amelio

Sceneggiatura: Gianni Amelio, Alberto Taraglio

Musica: Nicola Piovani

Produzione Paese: Italia, 2020

Cast: Pierfrancesco Favino, Livia Rossi, Luca Filippi, Silvia Cohen, Alberto Paradossi, Renato Carpentieri, Claudia Gerini, Federico Bergamaschi, Roberto De Francesco, Adolfo Margiotta, Massimo Olcese, Omero Antonutti, Giuseppe Cederna, […]

Nel vedere questo bellissimo film mi sono ricordato delle parole del regista Gianni Amelio in un intervista relativa al suo precedente film La tenerezza (2017) a proposito di questo sentimento che “è … qualcosa di cui spesso ci si vergogna, qualcosa che si omette per paura che venga scambiata per debolezza …. ma al tempo stesso è un’emozione che non va dilapidata, e concessa solo quando è autentica”.  È questo sentimento che si coglie per tutta la durata del film Hammamet nei confronti del controverso politico, Bettino Craxi, leader del Partito Socialista (dal 1976 al 1993) e Presidente del Consiglio dei Ministri (dal 1983 al 1987), figura che viene descritta dal punto di vista umano e del quale vengono messe in evidenza le due opposte opinioni che serpeggiavano nel popolo italiano: Craxi era maleducato, manigoldo, malfattore, malvivente e maligno, come lo redarguisce il prelato nel collegio in cui studiava da bambino, oppure era un grande statista come dimostrò di essere durante la crisi di Sigonella con gli USA (era l’11 ottobre 1985)? La tenerezza, infatti, in senso sia metaforico, è una mano che ne cerca un’altra, che l’afferra e la stringe con forza genuina e sincera; la tenerezza è un sorriso spontaneo, è un compiacimento franco, è un complimento schietto, è come tenere la mano di un bambino per proteggerlo, è un sentimento sublime che fa cogliere la bellezza che è nell’essere umano anche in quello più turpe, che fa uscire dall’incertezza e apre la porta incantevole dell’umanità e della sua ancestrale naturalezza. E Amelio dà a Craxi e alla sua memoria questa mano, come se lo ritenesse un dovere nel senso della pietas romana, al fine di fare esprimere all’uomo Craxi il suo punto di vista sulla corruzione e sulla prassi politica italiana: I danari per la politica sono come le armi per la guerra, mi spiace deludere qualcuno ma la democrazia ha un costo! …  Finanziamenti illeciti, chi li ha mai negati! Ma non tutto serviva per la parata!

Purtroppo, a causa del condizionamento esercitato dai mass media sull’opinione pubblica, ogni individuo viene veicolato ad esprimere su una persona giudizi e valutazioni che spesso non corrispondono alle sue azioni, alla sua effettiva personalità e alle sue convinzioni. E Gianni Amelio è ciò che ha cercato di fare con questo film, cioè ha cercato di scandagliare nei meandri personali e intimi del leader politico, nel ventesimo anniversario della sua morte avvenuta il 19 gennaio 2000, facendone emergere i pregi e difetti, attraverso cui portare lo spettatore a valutarne attentamente, in un senso e nel suo opposto, la personalità tanto discussa e da più parti deprecata. Quando Craxi era in auge molti cavalcarono il suo carro come avviene di sovente tra l’italica gente. Non appena arrivarono le due condanne, nell’ambito dell’indagine giudiziaria Mani pulite mentre ancora era in vita, tutti lo abbandonarono al suo destino. E Amelio lo ha fatto attraverso la magnifica e impeccabile interpretazione di uno dei più grandi attori italiani attuali, Pierfrancesco Favino che, oltre ad assumerne le sembianze attraverso un magnifico trucco impeccabile, ne ha imitato i modi, i comportamenti e persino il timbro di voce e le pause che ne caratterizzavano la dialettica. E lo ha fatto anche usando come scenografia la casa di Craxi ad Hammamet – da cui il titolo del film -, dove mette in auge non solo il dramma dell’uomo ma anche il dramma dei suoi familiari, soprattutto della figlia (Livia Rossi) negli ultimi mesi della sua vita. Senza fare moralismo e senza manifestare posizione di parte, Amelio dirige con oculatezza e perspicacia un film seducente, coinvolgente, che non lascia distrazioni, senza sbavature, in cui cerca di amalgamare realtà e fantasia superando non solo il pregiudizio e i luoghi comuni sul personaggio, ma anche cercando la chiarezza e la sincerità del comportamento di un uomo combattuto interiormente, dopo essere precipitato dalle stelle alle stalle. E ne fa emergere il profondo dramma attraverso una trama più serrata del dramma della vita reale, che si svolge in un tempo più breve del tempo reale e raggiungendo risultati efficaci.

Hammamet è un capolavoro di saggezza e di equilibrio che denota l’acutezza di un grande regista, Gianni Amelio, che ne ha scritto la sceneggiatura assieme ad Alberto Taraglio, e che continua a farci provare forti emozioni e a riflettere più profondamente sulla vita di un personaggio, soprattutto se è un personaggio famoso. Partecipano al coro del film altri grandi attori, tra cui Renato Carpentieri nelle vesti del politico che va a fargli visita, Omero Antonutti nelle vesti del padre, Giuseppe Cederna nelle vesti di Vincenzo Balzamo e Claudia Gerini nelle vesti dell’amante.

Filmografia

Colpire la cuore /1983), I ragazzi di via Panisperna (1988), Porte aperte (1990), Il ladro di bambini (1992), Lamerica (1994), Così ridevano (1998), Le chiavi di casa (2004), La stella che non c’è (2006), Il primo uomo (2011), L’intrepido (2013), Felice chi è diverso (2014), La tenerezza (2017).

Francesco Giuliano

 


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Francesco Giuliano
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).