La morte e la bellezza sono due cose profonde, /che contengono sia ombra che azzurro… due sorelle ugualmente terribili e feconde/ con lo stesso enigma e lo stesso segreto. Victor Hugo, Sonetto a Judith Gautier
In questi ultimi giorni sono venuti a mancare due persone molto care per ragioni diverse: Fred Bongusto e Remo Bodei; scomparse significative che hanno lasciato un vuoto, un sentimento di dolore, di rammarico non soltanto nei loro familiari, amici e conoscenti, ma anche in molti di noi.
Il primo, Fred Bongusto, è stato un personaggio del mondo dello spettacolo, un artista popolare molto apprezzato, un cantante confidenziale e simpatico che ha contrassegnato la memoria musicale di molti giovani a partire dagli anni Sessanta-Settanta. Chi non ricorda la voce dolce e calda, suadente e inconfondibile delle sue celebri canzoni, Una rotonda sul mare e Malaga che hanno accompagnato le emozioni e i sentimenti, i desideri e i sogni di diverse generazioni di giovani nelle balere, nei night e nelle sale da ballo d’Italia e di altri Paesi, soprattutto sudamericani
Il secondo, Remo Bodei, è stato un intellettuale raffinato, un filosofo curioso con una salda conoscenza dei classici del pensiero antico, moderno e contemporaneo che ha saputo, con le sue profonde indagini speculative, muoversi in una prospettiva culturale nazionale e internazionale. Uno studioso, formatosi alla Normale di Pisa, un personaggio singolare e originale che ha coltivato per molti decenni i suoi studi filosofici imperniati sul rapporto tra filosofia e politica. Inoltre negli ultimi anni le ricerche erano rivolte al rapporto tra ragione e passione e soprattutto ai drammatici problemi del nostro tempo.
Certamente di fronte alla morte non possiamo dimenticare i versi del poeta e teologo inglese del XVII secolo John Donne: «La morte di ciascun uomo mi sminuisce/Perché faccio parte del genere umano/E perciò non chiederti/Per chi suoni la campana/ Suona per te».
Tuttavia una considerazione va doverosamente fatta rispetto alla notizia fornita al pubblico da parte del mondo dell’informazione, soprattutto della televisione. Tutti i telegiornali del servizio pubblico, e anche della tv privata, hanno riservato ripetutamente per questi due avvenimenti spazi diversi; alla scomparsa del cantante notizie ampie e dettagliate; per il filosofo informazioni brevi e appena accennate. Perché spazi differenti? In base a quali criteri si decidono e si divulgano le notizie? Chi ha il potere e chi controlla l’informazione televisiva? Questa diversa modalità informativa lascia riflettere molto e pone interrogativi aperti e per certi aspetti anche inquietanti per tutti noi che viviamo nell’era del web e dei social media. Quale peso hanno oggi nella nostra società mediatica il mondo dello spettacolo e quello della ricerca filosofica e scientifica? Quale ruolo e funzione hanno gli intellettuali? Quali valori hanno oggi senso per essere proposti alle nuove generazioni?
Non abbiamo risposte certe, ma siamo propensi ad accogliere il fraterno invito che ci pone Enzo Bianchi: «la risposta suscitata da una domanda intelligente deve venire dal profondo del cuore, per essere una risposta nella libertà e veramente pensata».
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