CORI – “È stato aperto con la freschezza e il talento di due ventenni, e si chiuderà con la freschezza e il talento di 95 musicisti adolescenti la 55° edizione del Festival Pontino”. Così la Fondazione Campus Internazionale di Musica presenta l’ultimo appuntamento della rassegna, una vera a propria “festa della musica” con la Juni Orchestra dell’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta da Simone Genuini. Tanti violini, viole, violoncelli, contrabbassi, flauti, clarinetti, corni, fagotti, trombe, sassofoni, tuba, bassotuba, arpe, timpani, grancassa.

MUSICA TRA I VIGNETI – Un finale suggestivo quello di mercoledì 31 luglio (ore 21) con una tappa insolita fra vitigni e uliveti a Cori, per la prima volta nella Tenuta San Pietro dell’Azienda agricola biologica Marco Carpineti dalla quale escono vini pluripremiati. E’ qui che si esibirà la JuniOrchestra, prima orchestra di bambini e ragazzi creata nell’ambito delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane nel 2006, che raccoglie oggi circa 400 strumentisti dai 5 ai 21 anni dando ai ragazzi la possibilità di avvicinarsi al repertorio sinfonico e cameristico, seguiti da insegnanti e professori dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, permettendo loro di imparare a suonare con gli altri, ad ascoltare e ad ascoltarsi, condividendo la musica anche con personalità importanti del mondo musicale.

IL PROGRAMMA – Per l’appuntamento conclusivo del Festival Pontino, diretta da Simone Genuini, l’orchestra spazierà da Mozart a Gershwin. La serata si apre con l’Ouverture dall’Idomeneo del salisburghese e prosegue con Jules Massenet (Pastorale e fuga op. 13), la Danza norvegese n. 4 di Edvard Grieg fra gli autori scandinavi più noti. Poi sarà la volta dell’opera, con l’intermezzo dalla Manon Lescaut di Giacomo Puccini e alcuni estratti dalla Carmen Suite di Georges Bizet. Si conclude con Un americano a Parigi di Gershwin una delle partiture più popolari del Novecento, poema sinfonico composto nel 1928, impressioni in musica del compositore americano in visita a Parigi, con una scrittura che risente della tradizione musicale del Novecento europeo, senza rinunciare al jazz, al blues e al ragtime di cui Gershwin si è nutrito fin da giovanissimo per tutta la vita.

Dalle ore 20, sarà inoltre possibile degustare i vini dell’azienda agricola biologica Marco Carpineti, con l’accompagnamento musicale di alcuni piccoli ensemble dell’orchestra.


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