SI apre la 55° edizione del Festival Pontino di Musica. Una tradizione classica che si rinnova.

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Al Circolo Cittadino Sante Palumbo di Latina domenica 30 giugno al via il

55° Festival Pontino di Musica all’insegna dei nuovi talenti e giovani promesse.

Protagonisti il violinista Ivos Margoni, vincitore della prima edizione del Premio Riccardo Cerocchi, e la pianista Giulia Loperfido

Conto alla rovescia per l’inaugurazione del 55° Festival Pontino di Musica, storica rassegna del territorio pontino che come di consueto, si terrà in alcuni dei luoghi più suggestivi del territorio della provincia di Latina: il Castello Caetani di Sermoneta sede di tanti concerti del Festival con i suoi Corsi di perfezionamento che richiamano giovani musicisti da tutto il mondo, ma anche le Abbazie di Fossanova e Valvisciolo, il Complesso di Sant’Oliva e la Tenuta San Pietro a Cori e la città di Latina.

Ed è proprio da Latina che il Festival prende il via. Domenica 30 giugno alle ore 19.30 il Circolo Cittadino Sante Palumbo, centro delle manifestazioni culturali di Latina da oltre settant’anni, accoglie il primo appuntamento della manifestazione, nel segno di giovani e promettenti talenti. Sarà infatti protagonista del concerto Ivos Margoni, violinista, romano classe 1999, vincitore della prima edizione nel 2018 del Premio istituito in ricordo di Riccardo Cerocchi, infaticabile organizzatore e promotore per oltre quarant’anni del Festival. Allievo di Salvatore Accardo, ‘di casa’ a Sermoneta dove ha seguito i Corsi di perfezionamento con Mariana Sirbu e giovanissimo ha debuttato al Festival Pontino ancora minorenne a 16 anni, insieme a Giulia Loperfido, anche lei romana e nuovo talento da scoprire, Margoni interpreta un programma che spazia fra le sonorità tardo ottocentesche di César Franck, con la Sonata per violino e pianoforte fra i suoi capolavori di musica da camera composta nella piena maturità creativa nel 1886, la Sonata n. 2 in re maggiore op. 94a del russo Sergej Prokof’ev, dalle sonorità classicheggianti, pur composta nel 1944, e la travolgente e virtuosistica Tzigane, banco di prova per la bravura degli esecutori, che Maurice Ravel scrisse nel 1924.

IVOS MARGONI nato a Roma nel 1999, ha iniziato a studiare il violino all’età di 6 anni. Attualmente studia con Marco Fiorentini e con Salvatore Accardo presso l’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona. Ha frequentato le masterclass di Mariana Sirbu e Sergey Grishenko. Nel 2017 e nel 2018 ha frequentato il Corso di Alto Perfezionamento di Salvatore Accardo presso l’Accademia Chigiana di Siena, dove ha sempre ottenuto il Diploma di Merito. Ha vinto numerosi concorsi, nazionali ed internazionali, tra cui: “Città di Campagnano” del 2011, “G. Visconti” di Roma del 2011, “Giovani talenti” del Rotary Club di Roma 2014, IX Concorso Internazionale “Luigi Denza” del 2014 di Castellamare di Stabia, finalista in Germania al “Jugend Musiziert” 2015 in duo violino-pianoforte, “Giovani Musici” 2015 di Roma, Premio-Gala del Campus delle Arti di Bassano del Grappa del 2015, Concorso Internazionale “Città di Tarquinia” 2016, Concorso Internazionale “Città di Giussano”, Concorso Internazionale “Dinu Lipatti” 2016, premio “Argenti” indetto dal Rotary Club di Venezia, Concorso Internazionale “ANEMOS” 2017, Sardinia International Competition in duo con la pianista Giulia Loperfido. Vincitore del Premio Cerocchi 2018 e del Premio delle Arti 2018. Ha ricevuto nel 2015 nell’ambito del Campus di Sermoneta una borsa di studio conferitagli su indicazione di Mariana Sirbu e Bruno Giuranna. Ha suonato per il Festival Pontino del 2016 con l’Orchestra di Latina il Concerto di Bruch in qualità di solista presso il Teatro Moderno di Latina. Ha inciso un CD per l’etichetta romana “Musikstrasse” in duo violino-pianoforte. Ha suonato il Quintetto di Brahms op. 34 con Marco Fiorentini, Mikhail Zemtsov, Sanja Repše e Kostantin Bogino per “Opera Estate Festival Veneto”. Si è esibito in qualità di solista nei Concerti di Bruch e n. 5 di Mozart con l’Orchestra di Latina e Roma Tre Orchestra. Ha suonato presso importanti istituzioni italiane e in vari paesi europei quali Svizzera, Germania, Francia e Scozia. Suona un violino copia Gennaro Gagliano costruito dal maestro liutaio Gennaro De Francesco nel 2016.

GIULIA LOPERFIDO inizia lo studio del pianoforte all’età di 7 anni, sotto la guida del M° A. Mannarini. A 9 anni viene ammessa al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Si diploma a 16 anni con il massimo dei voti e la lode, aggiudicandosi nello stesso anno il Terzo Premio alla XXXIV edizione del Premio Venezia, riservato ai migliori diplomati, avendo così l’opportunità di esibirsi al Teatro La Fenice.

Dal 2014 segue i corsi di alto perfezionamento pianistico tenuti dal M° Konstantin Bogino e Laura Pietrocini presso l’Accademia Internazionale Musicale di Roma. Nel 2017 è ammessa al corso di perfezionamento tenuto dal M° Andrea Lucchesini alla Scuola di Musica di Fiesole. Ha seguito inoltre corsi dei Maestri Bruno Canino, Roberto Cappello, Pavel Gililov, Benedetto Lupo. Giulia inizia a competere in concorsi nazionali ed internazionali dall’età di 7 anni, distinguendosi sempre fra le prime posizioni; è vincitrice di primi premi in competizioni pianistiche nazionali e internazionali, ma anche di musica da camera. Si è esibita in concerto da solista e in formazioni cameristiche in Italia (Auditorium di San Francesco a Norcia; Auditorium S. Alessandro a Bergamo; Chiesa dell’Angelo a Bassano del Grappa; Chiostro del Carmelo a Bosa; Auditorium della Banca d’Italia a Roma; Auditorium di San Nicolò a Chioggia; Villa Ranzoni a Cossato; Auditorium del Seraphicum a Roma; Teatro Manlio a Magliano Sabina; Teatro S. Valeria a Seregno, Casa Internazionale delle Donne a Roma; Saloncino Manzoni a Pistoia; Teatro Keiros a Roma; Basilica di Santa Cecilia a Roma; Corte del Museo Piersanti a Matelica) e all’estero (Vienna, Eisenstadt, Sion, Crans-Montana, Aarhus, Holstebro), e con orchestre come la Lithuanian Chamber Orchestra diretta dal M° H. Joo e l’Orchestra Sinfonica di Chioggia diretta dal M° P. Perini.

Biglietto 30 giugno: € 10 e € 5 (Sono previste riduzioni per i possessori di Youth Card. Per ulteriori riduzioni seguire aggiornamenti sul sito della Fondazione. La direzione del Campus si riserva il diritto di apportare modifiche al programma del Festival per cause di forza maggiore)

Ad aprire gli appuntamenti a Sermoneta saranno gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea, coordinati da Gabriele Bonomo, quest’anno dedicati al tema Sintassi del sentire. Lunedì 1 e martedì 2 luglio il Castello Caetani accoglierà i due concerti affidati al Syntax Ensemble nuovissima realtà musicale, nata da pochi mesi, che riunisce musicisti del panorama italiano ed europeo per valorizzare la nuova musica e il miglior repertorio del Novecento. Diretto da Pasquale Corrado, l’ensemble eseguirà in prima assoluta brani della nuova generazione di compositori italiani (Attilio Foresta Martin, Mariano Russo, Carmen Fizzarotti provenienti dai Corsi di composizione di Solbiati a Sermoneta), accanto alla prima italiana Haru haiku (2015) di Ivan Fedele e La nuit en tête (2000) di Georges Aperghis, due fra i più affermati compositori d’oggi, cui si aggiungono i lavori di Valerio Sannicardo, Maurilio Cacciatore, Daniela Terranova e Toshio Hosokawa. Prendendo spunto dai due concerti, le tavole rotonde degli Incontri, cui parteciperanno compositori, interpreti e musicologi, verterà sul concetto di “sintassi”: momento centrale del pensiero compositivo, la sintassi (quell’invisibile “energia” che, in un certo senso, crea connessioni tra gli elementi del discorso musicale) è uno dei temi su cui i musicisti delle ultime generazioni hanno più riflettuto, giungendo spesso a risultati di grande interesse.

Giovedì 4 luglio il Festival accoglie a Sermoneta il debutto dell’Associazione Riccardo Cerocchi, associazione di promozione musicale composta da giovani under30 che si ispirano allo stile e al pensiero di Riccardo Cerocchi. Titolo del concerto sarà Quando la natura diventa suono, nel segno del rapporto tra natura e musica.

Venerdì 5 luglio ancora a Sermoneta, al Castello Caetani, con il concerto conclusivo del Corso di composizione elettroacustica di Vittorio Montalti, che vedrà in programma diverse prime assolute degli allievi del Corso, eseguite da Francesco Prode al pianoforte, regia del suono di Roberto Terelle.

È un duo giovane ma già solido, quello di Matteo Rocchi alla viola e Ludovica Vincenti al pianoforte, che sabato 6 luglio al Circolo Cittadino di Latina affiancano la Sonata in fa maggiore op. 11 n. 4 lavoro giovanile di Hindemith, scritta nel 1919, alla Sonata op. 120 n. 1 di Brahms, appartenente all’ultima produzione creativa del compositore tedesco. Il concerto sarà dedicato alla memoria di Massimo Negri, socio fondatore del Campus Internazionale di Musica di Latina, appassionato e grande sostenitore delle arti.

Virtuoso di armonica cromatica, Gianluca Littera torna al Festival Pontino con un concerto che lo vedrà in duo con il pianista Fabio Gorlier per il primo degli appuntamenti all’Abbazia di Fossanova domenica 7 luglio. Tra i pochi in grado di spaziare con il suo strumento fra l’ambito classico e il jazz, Littera presenta un programma che abbraccia più repertori, dalla musica classica ‘contemporanea’ come i Five Pieces for Chromatic Harmonica (1957) di Gordon Jacob, a originali incontri fra il jazz e il tango.

Martedì 9 luglio alle Scuderie del Castello Caetani a Sermoneta sarà il trio formato dal violoncellista Michele Marco Rossi, il clarinettista Riccardo Acciarino e il pianista Umberto Ruboni ad eseguire in prima assoluta i lavori degli allievi di Alessandro Solbiati, a conclusione del Corso di composizione.

Gradito ritorno anche per Claude Delangle, fra i più apprezzati sassofonisti contemporanei, docente al prestigioso Conservatorio superiore di Parigi e ai Corsi di Sermoneta. Accompagnato al pianoforte da Odile Catelin Delangle, mercoledì 10 luglio al Circolo Cittadino di Latina, Delangle presenta un programma omaggio a Hector Berlioz, a 150 anni dalla sua morte, fra tradizione e modernità. Partendo da un arrangiamento dell’Enfant du Christ, trilogia sacra che Berlioz compose per soli, coro e orchestra, il concerto metterà a confronto la sua musica con quella di altri compositori francesi che a lui seguirono: Debussy, Poulenc, Saint-Saëns, Desenclos fino al contemporaneo Philippe Leroux, individuando continuità e novità nella scrittura musicale francese. Il concerto sarà dedicato alla memoria di Luciano Marinelli, personaggio di spicco degli ultimi cinquant’anni per la città di Latina, scomparso poche settimane fa.

Tra le novità di quest’anno, piace segnalare la presenza di due soliste di rilievo internazionale, la violinista olandese Liza Ferschtman e la violista americana Jennifer Stumm (quest’ultima anche insegnante al Royal College of Music di Londra), che si aggiungono al nutrito gruppo di docenti dei Corsi, impegnate anche nei concerti del Festival. Saranno loro infatti le protagoniste di due appuntamenti: al Castello Caetani di Sermoneta sabato 13 luglio, accompagnate dal pianista Roberto Paruzzo, si alternano in un programma che spazia da Bach a Fritz Kreisler. Domenica 14 all’Abbazia di Fossanova, sarà con loro un altro docente dei corsi, il violoncellista Giovanni Gnocchi, per suonare insieme Trii di Schubert e Beethoven cui si aggiunge il Duetto per viola e violoncello WoO 32 di Beethoven, composizione incompiuta che porta il curioso titolo “per due occhiali obbligati” alludendo in maniera scherzosa al fatto che i due esecutori dell’epoca (Nikolaus Zmeskall, violoncellista per diletto cui era dedicato il pezzo, e lo stesso Beethoven) portavano gli occhiali.

È composto da due giovani musicisti, Gregorio Maria Paone e Mario Piluso rispettivamente clarinettista e fisarmonicista, il duo Marsia, che propone un repertorio vario e originale pensato per questi strumenti, difficilmente ascoltabili in duo. Per il primo concerto all’Abbazia di Valvisciolo, giovedì 18 luglio spazieranno con originali trascrizioni fra Bach, Beethoven e i ritmi e le melodie del tango argentino. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma.

Sarà un concerto itinerante quello di sabato 20 luglio, all’interno del Castello Caetani di Sermoneta, con l’ensemble vocale De Labyrintho e il racconto dello scrittore e giornalista Sandro Cappelletto dedicato alla figura di Carlo Gesualdo da Venosa e di alcuni dei suoi più celebri madrigali. Genio musicale senza tempo, Gesualdo rivive nel contrappunto fra la narrazione e le voci a cappella dell’ensemble, interpreti di quella musica estrema, passaggio dal Rinascimento al Barocco.

Dopo il felice esito della prima esperienza, il Festival rinnova il progetto di un master orchestrale con giovani artisti, che culminerà nel concerto di domenica 21 luglio all’Abbazia di Fossanova, solista Giovanni Gnocchi al violoncello e la direzione di Daniele Agiman (docente del corso); in programma musica di Haydn e Mozart.

Altro angolo suggestivo del Festival è il Chiostro di Sant’Oliva a Cori che accoglie il Duo Mateaux, formato dalla violoncellista Giovanna Buccarella e dal chitarrista Francesco Diodovich per valorizzare il repertorio per questa formazione, e nel contempo ampliarlo, con commissioni di nuovi pezzi. Sarà così incentrato sul secondo Novecento fino ai giorni nostri il concerto di giovedì 25 luglio, con la Suite n. 1 di Raffaele Bellafronte, la Suite del chitarrista flamenco e compositore catalano Feliu Gasull, le Danzas Latinoamericanas di José Elizondo e Free Life on Earth di Giovanni Sollima.

Sabato 27 luglio si torna al Castello di Sermoneta con il concerto di Mario Caroli fra i principali flautisti di oggi, docente ai Corsi di Sermoneta, impegnato in un programma ricercato, che si apre con le Tre romanze op. 94 di Schumann, e prosegue con la Sonata “Arpeggione” di Schubert (nella trascrizione per flauto e pianoforte), la Sonatina di Dutilleux e la Prima Sonata di Martinu; lo accompagna al pianoforte Akiko Iwase.

Domenica 28 luglio all’Abbazia di Fossanova sarà la volta del Quartetto Felix, formazione di archi e pianoforte nata appena quattro anni fa all’interno dei Corsi di Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e già vincitore del Premio ‘Giuseppe Sinopoli’ 2017 conferito dal Presidente della Repubblica Italiana. In programma il Quartetto per pianoforte ed archi op. 25 di Brahms e quello in la minore di Mahler.

Sarà infine una festa musicale quella di mercoledì 31 luglio a Cori, nella originale cornice della Tenuta San Pietro di proprietà dell’Azienda agricola biologica Marco Carpineti. Apertosi nel segno dei nuovi talenti, il Festival affida la sua chiusura ancora a dei giovanissimi musicisti – questa volta più di 100! Sono i ragazzi della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretti da Simone Genuini in un programma di brani celebri che si apre con Mozart (l’Ouverture dall’Idomeneo) e prosegue con Massenet, Grieg, Puccini, fino alla Carmen Suite di Bizet e Un americano a Parigi di Gershwin.

Come ogni anno a completare la programmazione del Festival saranno i concerti finali degli allievi dei Corsi di perfezionamento del Campus, occasione per ascoltare giovanissimi nuovi interpreti, provenienti da ogni parte del mondo, che da sempre animano le giornate Festival con il loro entusiasmo e la loro contagiosa energia. Quest’anno il Festival accoglierà anche i giovanissimi vincitori del Concorso Musicale Carlo Cicala di Priverno.


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