ROMA – Salvini-Di Maio, una sfida che investe il futuro del Paese: gli ultimi sondaggi. Chi ha paura del voto di oggi? Da come andranno queste Elezioni Europee dipende in buona parte il futuro del Governo e del Paese.

Ma anche il destino dei due leader dei partiti che compongono questo anomalo esecutivo giallo-verde.
Matteo Salvini punta a superare la soglia psicologica del 30% radicando definitivamente il suo partito, dominatore incontrastato sui social, anche nel centro sud e nelle isole.

Un obiettivo ampiamente alla portata visto che gli ultimi sondaggi, pubblicati dai media prima del divieto in vigore alla vigilia delle elezioni, indicavano la Lega ben oltre il 32%.
D’altro canto i Cinque Stelle di Luigi Di Maio puntano a tenere cercando di non scendere oltre la soglia di quel 22% che potrebbe significare la fine della carriera del Capo Politico dei pentastellati.

Alessandro Di Battista, il leader in esilio, è pronto a tornare e per Luigino, come lo chiamano malignamente i suoi avversari, potrebbe ripresentarsi la necessità di riprendere il suo vecchio lavoro come steward del San Paolo.

Davide Casaleggio, ideologo del Movimento e possessore del database di Rousseau proprio in una recente intervista in Francia è stato chiaro: i Cinque Stelle non rinunceranno mai al limite dei due mandati. Ergo se dopo le Europee cade il governo, in molti dovranno per forza di cose fare altro tra le fila grilline.

Salvini dunque, a patto di confermare se non aumentare le previsioni elettorali della vigilia, ha in mano le sorti del Governo e del Paese, con la variabile Pd, outsider che gioca di rimessa, confidando magari in un governo dei Responsabili (sempre molto presenti in Parlamento durante le crisi di maggioranza).

Gli uomini del Capitano,ad iniziare da Giancarlo Giorgetti gli chiedono di far saltare il banco, ma Salvini teme l’asse Mattarella-Zingaretti. Ritrovarsi a rompere e poi dover fare i conti con un ruolo di opposizione non è nelle prospettive del capo leghista come dei suoi Colonnelli.

Tutto dipenderà dalle percentuali che scaturiranno dalle urne. La forza della Lega e la debolezza dei Cinque Stelle insieme a Pd potrebbe davvero aprire la porta alla crisi e a nuove elezioni politiche.

A livello locale invece la sfida è a tre tutta nel centro destra con Matteo Adinolfi alfiere della Lega e di Salvini, Nicola Procaccini sospinto dalla Meloni e Salvatore de Meo che prova l’impresa che cinque anni fa sfuggì ad Armando Cusani beffato da Alessandra Mussolini sul filo di lana.

Anche qui c’è un outsider: Gianluca Macone dei Cinque Stelle che prova a fare in Europa quello che è riuscito a Marinella Pacifico e Raffaele Trano: farsi eleggere dagli elettori grillino.

Si ringrazia per la vignetta l’arguta matita del dottor Enzo De Amicis


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.