Paolo sta togliendo le ultime scatole. IL Magazzino è chiuso.Dentro c’è umidità. Come si faceva andare avanti in queste condizioni con la presenza di prodotti alimentari? Dopo 60 anni, il supermercato, vicino all’università,dove una volta c’era il campo profughi, ha chiuso i battenti. Era inutile proseguire.”Ormai non riuscivamo più a tenere il passo,
ammette Tommaso.

Bisognava eseguire lavori di bonifica e di ristrutturazione non più rinviabili.Il comune non ha voluto aiutarli ma non poteva.
Era stato il padre,Paolo,giunto da Priverno, ad avere l’intuito di realizzare un supermercato, che ha subito attirato tanti clienti, tra i quali i più assidui erano i profughi,fuggiti dall’est europeo e che hanno affollato, a più ondate, il campo profughi Rossi Longhi. Quante birre sono state vendute!.Fiumi di bionde.
Ricordo quando il padre di Paolo e Sergio, fu investito, proprio di fronte al negozio e dopo il ricovero morì. I figli hanno proseguito l’attività, con grande slancio e con la voglia di fare bene, senza mai cedere di un millimetro, vincendo anche una causa con il comune che voleva sfrattarli.Poi il comune riuscì a riappropriarsi di 250 mq e così il supermercato divenne più piccolo. Ora i locali sono liberi.Uno spazio prezioso per la facoltà di medicina, proprio là, dove, sarebbe dovuta nascere l’alta diagnostica.
Saranno necessari grossi lavori di rifacimento ma,alla fine, gli studenti della facoltà di medicina avranno dei locali in più, con maggiori spazi.
I fratelli Picozza, da oggi, proseguono la loro attività nel loro magazzino all’ingrosso di Borgo Piave.
60 anni di storia,dove, intere generazioni sono passate da qui, per fare la spesa. Erano altri tempi, i tempi in cui c’era solo la Standa e dove non c’erano ancora tutti questi ipermercati. Polacchi,Slavi,Cecoslovacchi,vietnamiti,rumeni,bulgari,anche Ilona Staller e il regista russo Tarkosky, vennero qui, per acquistare panini, salame ungherese e birre.Latina viveva tra democristiani e missini,( Corona, Redi, Pugliese, Mafrici, Currà,Caldarini,Saurini ) tra socialisti,socialdemocratici,repubblicani,compagni comunisti (Calcagnini, Amodio Luberti,da sempre minoranza.IL campo profughi fu un veicolo di propaganda formidabile per il potere andreottiano, di allora. Oggi si chiude uno spicchio di storia, in un angolo della città che è cambiato, perché non c’è più il campo profughi, ma l’università “La Sapienza” e dove però non nascerà l’alta diagnostica (chissà perché affossata ..). Un angolo che lascia tanti ricordi, ma anche un po’ di nostalgia e di amarezza.


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