La lunga vertenza per salvare la Coop nel basso Lazio, si è conclusa oggi con la firma di un accordo al Mise che salvaguarda i 270 posti di lavoro, pur prevedendo la perdita di quattro unità produttive sulle otto interessate dalla crisi.

Si tratta di Frosinone, Velletri, Aprilia e Pomezia via Cavour.

L’accordo prevede l’esodo incentivato pari a 37mila euro lordi per 145 lavoratori su tutto il territorio regionale, su esclusiva base volontaria e fino a 7.500 euro netti come incentivo al trasferimento. ”

“Qualora i due strumenti non fossero sufficienti, la cooperativa – spiega il segretario generale di Uiltucs Uil – potrà trasferire i lavoratori solo verso Roma e comunque con gli indennizzi previsti dalla contrattazione integrativa sottoscritta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil”.

Nel frattempo rimarrà aperto un confronto territoriale per verificare il piano di riorganizzazione.

“Un accordo che a nostro avviso è la migliore soluzione al problema degli esuberi, anche se resta il rammarico per la scelta della cooperativa di chiudere quattro punti vendita. Le politiche commerciali attuate da Unicoop – conclude – sono state evidentemente inefficaci: eclatante la recente trasformazione del punto vendita di Colleferro in Ipercoop”.

Le criticità restano tante.E sul territorio la crisi continua ad essere irreversibile.

Per Piero Canova, direttore generale di Unicoop Tirreno “l’accordo costruito attraverso il duro lavoro di mesi di confronto e raggiunto grazie alla responsabile collaborazione delle rappresentanze sindacali e del prezioso aiuto del Mise ed in particolare del vice capo di gabinetto Ing. Sorial, consente alla Cooperativa di ristrutturare la rete di vendita concentrando le proprie risorse nelle aree fondamentali per il rilancio delle proprie attività. I dati preliminari del 2018 confermano il miglioramento di tutti gli indicatori economici di Unicoop Tirreno in linea con la previsione del raggiungimento dell’utile di bilancio nel 2019.


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