Lo svedese Alfred Nobel ebbe una grande fortuna economica e una fama imperitura grazie alla scoperta di un chimico italiano, Ascanio Sobrero

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L’Italia è stata ed è tuttora terra nutrice di grandi scienziati che hanno dato e danno impulso alla scienza Chimica. Conosciutissimo è Alessandro Volta (1745-1827), l’inventore della pila, o cella elettrochimica, e scopritore del gas metano, mentre risulta un po’ meno conosciuto Lorenzo Romano Amedeo Carlo Avogadro (1776-1856), che ha scoperto un importante principio che porta il suo nome, grazie al quale la Chimica ha avuto lo sviluppo che tutti oggi conosciamo. Si pensi che il principio di Avogadro venne compreso dopo circa cinquant’anni dalla sua pubblicazione (1811), per merito di  un altro grande chimico, questa volta siciliano, Stanislao Cannizzaro (1826 – 1910), che ne dimostrò la validità al Congresso di Karlsruhe (1860).

Pochi anche hanno sentito parlare di Ascanio Sobrero (1812-1888), medico piemontese con un’inclinazione verso la ricerca chimica, che nel 1847 ricavò la nitroglicerina, o pyroglicerina, potente esplosivo ottenuto dalla reazione della glicerina con l’acido nitrico. Sobrero scoprì qualche anno dopo anche un’altro composto, l’idrato di pirrolo, detto anche sobrerolo in suo onore, usato in medicina come stimolante respiratorio, così come la nitroglicerina, che, in piccole dosi, è impiegata come vasodilatatore per  gli infartuati.

Sobrero non intuì, però, l’idea delle molteplici applicazioni tecniche che la nitroglicerina potesse avere grazie alla sua proprietà esplosiva rinunciando inconsapevolmente ad una opportunità proficua per sé e per l’Italia.

In seguito ad una sua nota Sulla pyroglicerina, pubblicata nel 1860 sula rivista Repertoire de Chimie appliquée, forse Alfred Nobel (1833-1896), chimico svedese, ebbe un lampo di genio che gli fruttò una grande fortuna economica e una fama imperitura. Scrive il chimico Icilio Guareschi, nel “Discorso storico-critico preliminare alle Memorie di Ascanio Sobrero” (1913), che se Sobrero non pubblicava la sua nota nel 1860, forse Nobel non si sarebbe ricordato dell’esistenza della nitroglicerina. Alfred Nobel, infatti, un anno dopo (1861), nei pressi di Stoccolma costruì un’industria per la produzione di nitroglicerina. Questa sostanza, essendo un liquido instabile che esplode al minimo urto, costrinse Nobel ad eseguire svariati tentativi per renderla più stabile. Nel 1867, infatti, inventò la dinamite, miscela pastosa stabile, ottenuta impastando la nitroglicerina con il 25% di Kieselgur (una farina fossile di origine sedimentaria). Ciò fece la fortuna di Nobel che, un anno prima della sua morte, nel 1895 istituì il famoso premio (che porta il suo nome) che venne assegnato per la prima volta nel 1901.

Questo è un esempio lampante ed esaustivo che dimostra come l’ingegno italiano possa produrre ricchezza e che lascia l’amarezza quando si scopre che questa ricchezza viene goduta all’estero.

Francesco Giuliano


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Francesco Giuliano
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).