LATINA- Valter Donà e Massimo Bortoletto,due storie diverse, ma che si intersecano e che noi non abbiamo dimenticato, caro Lidano.
Le ricerche continuano, ci dicono i vigili del fuoco. La Pontina, al bivio di San Vito, è ancora spezzata in due e la strada quindi è bloccata. Bisogna percorrere l’Appia per andare oltre. L’Appia, la regina Viarum,che ho fatto sempre, quando andavo nel sud pontino, insieme all’indimenticabile Angelo Fioraso,il figlio Andrea,Peppe,Gianfranco.Sempre percorrevamo l’Appia, con i suoi pini alti e le chiome.Amiamo il fiume Sisto, amiamo quel versante. Era rarissimo passare per l’ex Mediana, ora Pontina.
Valter Donà forse è rimasto impastato sotto terra, oppure è arrivato in mare aperto, spinto dalle correnti e chissà dove è stato trascinato.
Valter non lo conoscevo. Lo conosceva Marco Pica, perché era un suo cliente. Lui era un imprenditore edile e si intendeva di asfalto, di terriccio, di ghiaia, di massicciate.
E’ morto mentre si recava a Roma, in quel lunedì maledetto, del 29 ottobre. Sembra tanto tempo fa e invece sono passati appena 41 giorni dalla tragedia. Gli allagamenti a Pontinia , Sabaudia, tutto è diventato già storia,in questo 2018 che se ne sta per andare con tanti interrogativi,con tanti lutti.La Pontina,con le sue buche,verso Roma, spezzata in due,verso il sud,il mare in tempesta,con quella schiuma che sembra birra, i pini caduti,come è avvenuto sulle montagne del nord Est,delle Dolomiti. Tutto è sconvolto e il clima è davvero impazzito.
No,noi non abbiamo dimenticato Valter Donà,così come non possiamo dimenticare Massimo Bortoletto,ex direttore della Feltrinelli di Latina. Quando passiamo davanti alle vetrine sentiamo un gelo,un vuoto.E’ vero, nessuno di noi è eterno, né indispensabile, perché,come recita un vecchio proverbio, siamo tutti utili e nessuno è indispensabile ed altri verranno dopo di noi, ma quel licenziamento è beffardo. Chi ha rubato i vinili? Chi doveva vigilare? Tutta la responsabilità può ricadere solo sul direttore?
Ma perché non sono mai state istallate delle telecamere a circuito chiuso? Perché non c’erano i vigilantes? Tutto appariva trasparente e invece c’è chi rubava un po’ alla volta, sempre la stessa merce.Era un patito dei vinili.Ma ha agito da solo?
Una volta, una persona aveva sottratto 10 libri, tutti dello stesso autore, ma è stato beccato.Ma i dischi?
E’ stato un furto organizzato su commissione. In quanti hanno agito? C’erano complicità? Chi ha osato tanto? Molti, in questo mese che precede la festa più attesa dell’anno, non vogliono più entrare a comprare alla Feltrinelli, perché non c’è più Massimo.Anche io sono indeciso. Massimo sei stato un punto di riferimento essenziale, ma i padroni, lassù a Milano, non hanno compreso che occorreva attendere la fine delle indagini dei carabinieri. Perché licenziare subito?
No, noi non dimenticheremo né Valter Donà, né Massimo Bortoletto. Continueremo a cercare la verità, a cercare i colpevoli.
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