LATINA – Corden Pharma, la Femca Cisl vede un filo di speranza: «Trattativa in salita ma c’è la possiamo fare».
Continua la fase difficile della Corden Pharma, l’azienda ha infatti annunciato, qualche settimana fa, 192 esuberi e l’apertura di un concordato in continuità lavorativa.
La Corden Pharma di Latina, nata dalla cessione dello stabilimento di Sermoneta nel 2010 dalla Bristol Myers Squibb, in questi ultimi anni, a seguito delle difficoltà finanziarie della società ha dato il via ad una serie di ammortizzatori sociali ma non era immaginabile che la crisi avrebbe raggiunto questi numeri.

Attualmente siamo alle porte di un incontro con la Direzione Aziendale, che si svolgerà il 3 dicembre in Unindustria e probabilmente segnerà un punto di svolta nella trattativa.
“Siamo colpiti da quanto sta accadendo in Corden Pharma _ commenta Elisa Bandini Segretario Generale della FEMCA CISL di Latina _ perché nonostante i sacrifici che i lavoratori hanno fatto fino ad ora, sono stati nuovamente chiamati ad attraversare un momento di grave difficoltà. La FEMCA CISL è stata sempre presente in questi anni firmando e gestendo accordi importanti tesi al rilancio del sito; adesso non ci possiamo permettere la perdita di ulteriori posti di lavoro perché abbiamo “già dato” nel recente passato. Il nostro obiettivo è trovare le giuste soluzioni affinché lo stabilimento riprenda il cammino uscendo da questa lunga crisi. La situazione attuale purtroppo è più complessa rispetto al passato, perché è subentrato nella gestione aziendale il tribunale che, attraverso i commissari, dovrà vigilare sull’attività dell’impresa. L’obiettivo è arrivare all’omologa del concordato in tempi brevi, questo ovviamente per scongiurare il fallimento e quindi permettere ai lavoratori di ricevere puntualmente le competenze mensili in quanto creditori privilegiati mettendo fine all’incertezza economica nella quale tutti i dipendenti versano da giorni, poiché è noto che l’azienda per ora ha erogato solo una parte delle spettanze di ottobre e novembre _ continua Bandini _ confidiamo che grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti troveremo le giuste soluzioni; l’apertura del Ministero alla cassa integrazione straordinaria ci fa ritenere possibile l’opportunità che, in questa fase, tutti possano restare in organico o uscire attraverso un criterio di volontarietà.
Rimane aperta la questione del costo del lavoro; i dipendenti della Corden hanno una busta paga importante costruita in anni di duro lavoro dunque, la richiesta dell’azienda di abbassare il loro stipendio per adeguarlo alla c.d. media del settore, è un ulteriore aspetto di questa vertenza in merito al quale intendiamo dare una risposta importante per la salvaguardia del sito produttivo.

Non siamo un’organizzazione catastrofista, il nostro compito è fare accordi e dare speranze ai lavoratori che rappresentiamo per questo motivo prendiamo le distanze da posizioni populiste di qualche organizzazione autonoma che pur di avere un momento di visibilità seminano terrore tra le maestranze.”


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