LATINA – Si è svolto, presso il Palazzo della Cultura di Latina nella sala multimediale un importante seminario organizzato dal Consorzio Per Lo Sviluppo Industriale Roma- Latina, relativo alle linee guida di reindustrializzazione dei siti dismessi ai sensi dell’Art. 63 della legge 448/1998. I relatori il Prof. Avv. S. Amorosino e il Prof. Avv. C. San Mauro moderati dal presidente del consorzio ASI Roma- Latina il Dr. C. Peduto, hanno illustrato alla platea composta da numerose autorità locali e alle OO.SS. gli scopi e il percorso normativo che il consorzio persegue al fine di porre rimedio al fenomeno ormai diffuso di deindustrializzazione. E’ già in atto un progetto per censire i siti dismessi perché la normativa in oggetto prevede che i consorzi possano anche acquistare le aree o prendere in forma coattiva per poi ridestinarle, con un vantaggio sostanziale per il nuovo proprietario perché al valore rivalutato del sito, verranno defalcati tutti i contributi pubblici che storicamente quel sito ha percepito. Ovviamente il calcolo preciso dello storico dei contributi pubblici verrà fornito dal ministero a garanzia del dato. Per semplicità potremmo riassumere con una semplice equazione (A – valore rivalutato meno B – Storico contributi pubblici ). Il rapporto tra consorzio e imprenditore viene regolato contrattualmente e grazie al testo unico degli espropri il contratto assume forma integrativa.
Inoltre la Regione Lazio con delibera n° 12 del 2012 ha approvato il nuovo piano consortile permettendo a tutti i comuni che abbiano dei siti dismessi di entrare nel consorzio senza andare in conflitto con le relative destinazioni d’uso perché il suddetto non prevede varianti.
I territori di Roma e Latina sono disseminati di impianti industriali ormai in stato di abbandono e alcuni rappresentano anche un potenziale rischio ambientale pertanto, adoperarsi per trovare nuovi imprenditori che intervengano per riqualificare un sito per poi dar vita ad una sana attività industriale è un’opportunità per tutti da non sottovalutare. Scopo del seminario è stato quello di far conoscere a tutta la comunità istituzionale le linnee guida legislative, affinché nessuno possa per motivi interpretativi porre dei contenziosi che ostacolerebbero il processo di reindustrializzazione, inoltre coinvolgere tutti i comuni interessati.
Il contributo della Cisl di Latina al riguardo è stato chiaro, è pronta a fare la sua parte nell’essere un attore primario nel cercare di “riaccendere” l’interruttore della produzione in quei siti industriali che da anni sono fermi sul territorio pontino, ma occorre non dimenticare gli elementi più importati, gli uomini e le donne che hanno lavorato e vissuto in quei siti e che forse, a distanza di anni, ancora non hanno trovato una ricollocazione lavorativa. E’ tempo di costruire un sistema di tutele per la persona nel lavoro, è tempo di tutelare il lavoratore in quanto soggetto sociale.
Il segretario Generale della Cisl Roberto Cecere ha dichiarato: “Riattivare i siti dismessi è sicuramente una operazione importantissima per tutto il territorio, in particolare far ripartire l’area industriale più grande della città “il sito della Nexans”, dove ormai da alcuni anni non c’è nessun insediamento industriale. Sarebbe opportuno capire con la proprietà cosa intenda fare, e se non vuole più realizzare nulla sotto l’aspetto industriale, attivare tutta la procedura affinché il territorio ne rientri in possesso e si comincino a costruire opportunità di lavoro, visto che quell’azienda ha generato diversi disoccupati con la sua dismissione”.
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