No, l’aborto non è “una minaccia per la pace”, ma una scelta dolorosa che merita rispetto.

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No, l’aborto non è “una minaccia per la pace”, ma una scelta dolorosa e, talvolta, ineludibile che investe l’universo femminile.

Ce la siamo conquistata, la legge 194, con dure ed appassionate battaglie. Emma Bonino, Gianfranco Spadaccia e moltissime altre donne, han dovuto persino subìre la violenza della gattabuia.

Capisco l’esigenza del fare opposizione al Sindaco Coletta che aveva condannato quel che è accaduto a Verona, dove una Consigliera del Pd ha firmato una mozione “per la vita” presentata dalla destra e però a tutto c’è un limite. Ma che diavolo significa essere per la vita? Davvero si può anche soltanto immaginare che una donna, una ragazza magari vittima di violenza, scegliendo l’aborto sia, in qualche modo, contro la vita ed a favore della morte?

Qualsiasi medico di provincia sa che nessuna Donna sceglie con disinvoltura, con incoscienza o con leggerezza di abortire. Dietro a quella decisione ci sono dolori, lacrime e spasmi che mutano di storia in storia, di donna in donna. Chi siamo noi per giudicare, per emettere sentenze dal sapore divino?

Libertà, per ogni singola Donna, d’essere madre per scelta.


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