LATINA/CISTERNA – Mentre Coletta litiga con Salvini a Cisterna agiscono: summit per la Roma-Latina coi vertici del Governo e della Regione.
Troppo impegnato a scrivere lettere al ministro dell’Interno e vice Premier Matteo Salvini, il sindaco Coletta si è fatto sfuggire l’occasione di porre la città di Latina come capofila di un territorio sempre più bisognoso di infrastrutture. A chiacchiere e nei video il primo cittadino ne parla, ma poi quando si tratta di agire i fatti arrivano da chi ha giusto un ‘minimo’ di esperienza amministrativa e capacità di relazioni istituzionali maggiore.
Così – snobbato del tutto il suggerimento di chi, come anche l’ex sindaco Zaccheo, chiedeva che a Latina venisse convocato un Consiglio Comunale straordinario aperto ai vertici Regionali e del Governo, alle categorie produttive e alla sigle sindacali – Coletta è rimasto a guardare mentre a pochi chilometri da Latina agivano sul serio.
Il summit si farà ma non nel capoluogo, nell’assise di Piazza del Popolo, ma a Cisterna per merito di Mauro Carturan: uno che sulla Roma-Latina e sulla bretella Cisterna-Valmontone ha capito che si gioca il futuro del territorio e delle nuove generazioni.
Un vero e proprio schiaffo alla politica e ai politicanti latinensi, non solo a Coletta ma a tutto il Consiglio Comunale del capoluogo. Uno schiaffo che forse almeno ci farà svegliare dal torpore ideologico e dalla miopia amministrativa in cui ci ha precipitato questa legislatura comunale guidata dai civici di Lbc.
A Latina discutiamo troppo su buche, erba alta, zanzare e diserbo meccanico, oppure di accoglienza e nave Diciotti; mentre i veri temi per lo sviluppo del territorio vengono dimenticati nella polemica quotidiana.
L’Autostrada Roma-Latina e il suo raccordo con l’A1 sono opere imprescindibili e urgenti.
E’ questo invece, in sintesi, il messaggio che l’Amministrazione di Cisterna vuole inviare ai vertici nazionali, regionali, provinciali e locali con il Consiglio comunale straordinario che si terrà il 13 ottobre prossimo.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Pier Luigi Di Cori, su proposta del capogruppo consiliare della Lega, Andrea Nardi, ha già convocato la conferenza dei capigruppo e invitato a partecipare all’assise tutti i senatori e i deputati eletti nel collegio Lazio, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, gli assessori regionali competenti (Mauro Alessandri ed Enrica Onorari), i consiglieri regionali pontini, i sindaci dei Comuni di Latina, Aprilia, Velletri, Cori e Rocca Massima, nonché il sottosegretario di Stato Claudio Durigon e il presidente della Provincia di Latina Carlo Medici. Infine il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, il viceministro Edoardo Rixi, il sottosegretario Armando Siri, le maggiori organizzazioni di categoria.
Già nel 2001 Cisterna, con l’allora sindaco Mauro Carturan, aveva intrapreso una massiccia campagna di comunicazione (uno “spillone” seguito dallo slogan “Senza Bretella l’economia pontina cala le braghe”) per far inserire la Bretella Cisterna-Valmontone all’interno delle opere nazionali strategiche. Cosa che avvenne ma, visti i ritardi, Carturan tornò a tuonare con una seconda campagna di comunicazione (un birillo stradale come naso e lo slogan: “Le promesse non mantenute hanno la bretella corta”.
Quando ormai sembrava finalmente essere giunto il momento di aprire i cantieri, la decisione del Consiglio di Stato, con l’accoglimento del ricorso, ha di fatto annullato la gara e infranto le speranze del territorio.
“Dalla decisione del Consiglio di Stato che ha annullato la gara ad oggi – afferma il Presidente del Consiglio comunale Di Cori – stiamo assistendo ad un drammatico silenzio su questa opera di vitale importanza per il rilancio della nostra provincia. Dobbiamo con urgenza uscire dall’isolamento commerciale, turistico, economico e culturale di questo territorio rispetto alla Capitale e al resto della Nazione. Cisterna, dunque, ancora una volta vuole essere da pungolo per aprire un incisivo dibattito sulle scelte e azioni da intraprendere immediatamente ed essere tavolo di confronto e lavoro a tutti i livelli istituzionali. Perché questa importante porzione del territorio, non solo provinciale ma laziale, non può attendere oltre”.
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