LATINA – Duro attacco del Partito Comunista all’amministruzione comunale. «L’amministrazione comunale – scrivono gli esponenti comunisti – inaugura qualcosa di nuovo, stando a quanto riportato dalle testate giornalistiche, la polizia municipale sgombera un locale privato dai senza fissa dimora e poi chiama il proprietario per metterlo in sicurezza, procedura di per se anomala.
Il tutto avviene in nome della lotta al degrado urbano (ma dato che il locale era privato e chiuso, non si capisce in che modo questo possa essere considerato degrado URBANO) perché non c’è nessuna differenza nell’affrontare la povertà estrema tra questa e le precedenti amministrazioni. Non è il primo sgombero, e sicuramente non sarà l’ultimo, dell’era Coletta. Si continua a pensare che la lotta alle povertà estreme, che a Latina si chiama ‘lotta al degrado urbano’, passi quasi esclusivamente per gli sgomberi e di integrazione se ne parli solo quando ci sono in ballo i fondi milionari dello SPRAR. Da poco quest’amministrazione ha anche fatto lo spot pubblicitario ai giardinetti per “la giornata mondiale del rifugiato”. Per i paladini dell’integrazione targata coop, quando i poveri non passano per le cooperative non sono più esseri umani ma degrado urbano e non vanno integrati, per loro non c’è nessun progetto e si pensa che il problema sia risolto una volta cacciati da un rifugio occasionale, senza pensare che quelle persone ne troveranno un altro e che lo stesso sgomberato sarà occupato, magari la sera stessa, da altri disperati che cercano di sopravvivere. Allora vogliamo dare un consiglio al comandante della polizia municipale: visto che anche l’erba incolta e l’immondizia per strada sono degrado urbano, la prossima volta sgomberate gli uffici del comune. Che tanto a sindaco ed assessori vari non manca un posto dove andare a dormire
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