Dopo il voto il Pd ritrovi l’unità

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Salvatore La Penna ed Enrico Forte, compagni di partito nel Pd e avversari alle prossime elezioni Regionali

La provincia di Latina non è certo un’isola deserta in mezzo al mare, risente di un trend nazionale. Appare chiaro osservando l’esito delle elezioni amministrative che segnano una dura sconfitta del Pd. Del resto, non è che altrove i dem si siano caratterizzati per brillanti vittorie, eccezion fatta per Brescia, che ha visto riconfermato il sindaco uscente di centrosinistra.

Scrissi qualche tempo fa che il Pd di Latina aveva l’obbligo morale e politico di inaugurare una fase di armonia e di sospensione immediata delle conflittualità, tanto critica era la condizione in cui è costretto ad operare.

Segnali incoraggianti, in tal senso, mi era parso di coglierli in una ritrovata collegialità nelle scelte politiche riguardanti la Regione.

Ora, l’errore più grande che potrebbe fare parte del Pd sarebbe quello di prendersela con la maggioranza che governa il partito, inaugurando prove di forza muscolari e rese dei conti. Non penso, in tutta sincerità, che se al timone della nave vi fossero stati altri l’approdo sarebbe stato diverso. Quando il vento è sfavorevole la navigazione ne risente anche con il timoniere più esperto.

In questo senso parole di grande moderazione ed equilibrio sono state pronunciate da Enrico Forte, il quale auspica una gestione collegiale del partito.

Altri dirigenti, che si son fatti candidamente intervistare da un bravo collega, hanno scelto uno stile diverso, sprezzante e divisivo che nulla di buono potrà apportare al dibattito che attende la direzione dem.

Claudio Moscardelli ed Enrico Forte si incontrino per un caffè e, rispettivamente, una sigaretta per il primo ed un sigaro Garibaldi per il secondo. Parlino, si confrontino sulla necessità di condurre al riparo un partito ed una comunità umana. Lo facciano insieme. Dimostrino che vi sono valori ed esigenze più alte e significative dei contrasti politici o personali.

Lo devono ai loro elettori e simpatizzanti e, cosa non secondaria, anche a loro stessi.


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