Quando muore un bambino, buon viaggio Alfie Evans!

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Ci sono poche cose che lasciano tutti addolorati e straniti come la morte di un bambino. Esiste qualcosa di antico, come un momento corale di raccoglimento, nella condivisione dello strazio di una famiglia che subisca un colpo così duro.

Ci pensavo rispetto alla notizia della morte del piccolo Alfie Evans, che ha colpito il mondo intero.

Cerchiamo la forza nelle piccole cose che la vita ancora ci regala ma questa forza non sarà mai così grande da farci dimenticare che tu sei andato via, che i tui coraggiosi ed oggi addolorati genitori non possono più abbracciarti, vedere i tuoi occhi sorridere e sentirti parlare dieci, cento, mille e altre volte ancora dei tuoi progetti. E no, non possono sentirti più, non possono chiedere neanche più un abbraccio: l’unica cosa che gli rimane sono delle foto che parlano solo un po’ di voi perché tutto il resto l’hanno impresso nell’anima e non andrà mai via. 
 
Caro Alfie, si dice che un giorno ci rivedremo e che da quel giorno non ci lasceremo più, che potremo giocare per sempre assieme come se fossimo bambini entrambi. Si dice che non muore chi vive nel cuore di chi resta. Si dicono tante cose, sai, quando qualcuno non c’è più: qualcuna per pietà, qualcuna per darci forza, dare forza sopratutto ai tuoi genitori, a chi ti ha amato per davvero, a noi che siamo qui a sognare che il tempo torni indietro, anche solo per un attimo, e che magari chi ha deciso di staccare quelle spine ci ripensi anche se forse non sarebbe bastato!
Nessuno oggi può saperlo e comunque sarebbe troppo tardi. Piccolo mio, divertiti insieme agli Angeli che sono certo ti staranno già aspettando.
Proteggi la tua famiglia, Tu che da oggi potrai farlo.
Fai buon viaggio piccolo Alfie.
– Ferdinando Tripodi – 
 

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