Roma – Il presidente della Regione Nicola Zingaretti presenta le prime dieci missioni da compiere con il nuovo mandato: “Si apre una nuova fase, un nuovo ciclo impegnativo e complicato, ma anche di grandissime potenzialità. A me spetta da oggi il compito di ridare a questa Aula un metodo e una possibile agenda condivisa”, ha detto Zingaretti nel corso del suo discorso programmatico in Consiglio regionale, presieduto da Daniele Leodori.
Due le novità di questa legislatura sottolineate da Zingaretti: “la conferma del presidente uscente che nella nostra Regione non era mai avvenuta, un fatto nuovo che credo rappresenti un’opportunità per dare respiro alla programmazione”, ma soprattutto che “per la prima volta nessun gruppo è legato a una maggioranza predefinita”.
“Non esiste una maggioranza – ha sottolineato Zingaretti – Sarebbe stupido negarlo o non prenderne atto. Questo scenario rappresenta un fattore di difficoltà per l’esecutivo ma anche una grande sfida per me e per il Consiglio. Quello che è stato sancito dalle urne ci spinge infatti a ricercare una strada diversa, impegnativa e faticosa, ma potenzialmente molto proficua. Credo che dal dialogo tra le forze politiche possa generarsi una fase estremamente feconda per il Lazio”.
“Il Lazio può tornare ad essere protagonista italiano dello sviluppo – ha dichiarato Zingaretti – a patto però che questo Consiglio possa produrre gli atti necessari. Io ce la metterò tutta, e al di là delle mozioni di sfiducia, strumento legittimo di condizionamento, se tra qualche mese dovessimo prendere atto di un immobilismo patologico sarò io stesso a farmi garante di promuovere lo scioglimento del Consiglio e l’indizione di nuove elezioni”.
Zingaretti ha poi illustrato le dieci missioni prioritarie: Bilancio subito ed eventuale collegato al bilancio prima della pausa estiva. Il Consiglio regionale ha approvato lo scorso 30 dicembre l’esercizio provvisorio del bilancio fino al 31 marzo 2018, basato sulla proposta di bilancio tecnico della Giunta. Dall’esercizio provvisorio si è passati alla “gestione provvisoria” che è limitata all’assolvimento delle obbligazioni già assunte. Per questo motivo, Zingaretti ha messo al primo punto l’approvazione al più presto del nuovo bilancio di previsione. Piano sociale regionale. La bozza è ereditata dalla precedente legislatura e prevede la piena integrazione sociosanitaria. “Occorre pensare, non con pacche sulle spalle, innanzitutto a chi ha bisogno e non ce la fa”, ha detto Zingaretti. Piano paesaggistico territoriale. Si tratta di uno strumento di pianificazione per la tutela e la valorizzazione del paesaggio del Lazio. Testo unico del commercio. L’obbiettivo, ha detto Zingaretti, è quello di “semplificare la vita delle imprese, rilanciare la funzione degli esercizi di vicinato, dei mercati rionali, tutelare la dignità del lavoro, favorire la ristrutturazione della rete distributiva in modo da garantire migliori servizi ai consumatori. Il Testo Unico del commercio, a mio giudizio, dovrà essere il testo fondamentale per riaccendere i centri storici delle nostre città e dei nostri Comuni”. Piano rifiuti: almeno il 70 per cento di raccolta differenziata. Un nuovo modello di gestione, in rapporto soprattutto con Roma capitale, basato sull’innovazione, sul riuso, riciclo e sulla riduzione della produzione dei rifiuti. Riordino del sistema delle autonomie e della nuova Regione, rilancio di Roma capitale. Zingaretti ha ricordato che l’esito referendario ha lasciato il sistema delle autonomie in una sorta di limbo al quale occorre mettere mano, valorizzando il ruolo dei comuni e rivedendo quello delle province. Legge sul diritto alla conoscenza e riforma di Laziodisu. “Su questo punto fondamentale – ha detto Zingaretti – sull’agenda penso di poter dire che possiamo far tesoro dell’ottimo lavoro svolto nella scorsa consiliatura dalla Commissione che approfondì e cambiò in gran parte la legge sul diritto allo studio”. Piano triennale del turismo 2018-20. Zingaretti ha ricordato i cinque temi della precedente programmazione triennale e ha proposto all’Aula di lanciare, come Consiglio regionale, gli stati generali del turismo, “per chiamare gli addetti ai lavori a un grande confronto che poi potrà contribuire a costruire la base del nuovo piano triennale”. Accelerare investimenti su infrastrutture e opere pubbliche. Non si tratta di una legge, ma, secondo Zingaretti, è giusto che in Consiglio si apra il confronto sulle risorse destinate al Lazio, quantificate in circa 6,1 miliardi di euro, di cui 2,6 miliardi con il contratto sottoscritto con RFI. Nuovo modello sanitario. Zingaretti ha ricordato i risultati raggiunti nel rientro dal disavanzo sanitario, che dovrebbe concludersi con l’uscita dal commissariamento alla fine di quest’anno, e il miglioramento dei livelli Lea. Secondo il governatore del Lazio è necessario ripensare totalmente il modello, portare a compimento le reti che non erano mai esistite nella nostra Regione, “con una svolta incentrata sulla nuova sanità di territorio domiciliare e della telemedicina con un investimento sulle risorse umane e professionali”. Anche in questo caso, Zingaretti propone gli stati generali, “per rendere protagonisti tutti di una possibile svolta”.
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