Omicidio Capovani, secondo i giudici Seung era consapevole ed agì per vendetta

Gli scritti della sentenza dei giudici della corte d’assise

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Pisa, 18 gennaio – I giornali riportano oggi le motivazioni di Paul Seung, che assassinò il 23 aprile la sua psichiatra a Pisa Barbara Capovani. Negli atti della sentenza di ergastolo i giudici della corte d’assise di Pisa presieduta da Giovanni Zucconi scrivono che Seung era “cosciente e consapevole” al momento del reato e che agì per vendetta e non per un atto impulsivo. Le motivazioni riguardanti una teoria complottista sarebbero venute dopo. Seung, 34 anni di Torre del Lago, avrebbe voluto vendicarsi della Capovani poiché la psichiatra, in seguito ad un tso ai suoi danni, lo avrebbe costretto a restare contenuto a letto legato in ospedale per una giornata perché aveva aggredito tre infermieri e molestato alcune pazienti. Inoltre anche l’assegnazione da parte della sua psichiatra di un amministratore di sostegno non era stata gradita dal paziente che voleva rifuggire in ogni maniera l’etichetta di “malato”. Secondo i periti Seung era perfettamente capace di intendere e di volere tanto che il giorno prima dell’omicidio si era recato in reparto proprio per cercare la Capovani. Il giorno 20 aprile Seung, sempre secondo le ricostruzioni dei giudici che lo hanno condannato all’ergastolo, non effettuò un sopralluogo al Santa Chiara, ma avrebbe tentato di uccidere la sua psichiatra, che però non aveva trovato. Tornerà il giorno seguente, con gli stessi vestiti addosso e la massacrerà a bastonate.


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