LIVORNO – Fino al 31 dicembre alla Galleria Goldoni in via Mayer sarà visitabile un’esposizione di 22 opere del pittore livornese Giovanni March, nato a Tunisi nel 1894 e morto a Livorno nel 1974. Tra i fondatori del Gruppo Labronico partirà elaborando la sua tecnica dalla tradizione macchiaiola assorbendo in seguito gli insegnamenti del maestro Ludovico Tommasi, oltre a quelli di Giovanni Fattori. In seguito si avvicinerà, grazie al suo lungo soggiorno a Parigi all’esperienze stilistiche degli impressionisti, eliminando i colori forti, i contrasti e le linee dei contorni, fino ad elaborare uno stile personale che lo ha reso famoso. A completare l’esposizione anche due dipinti di Mario Puccini. “Abbiamo selezionato le opere in grado di fare un sunto della produzione di March a partire dagli anni 10 del 900 – ci racconta Stefano Lenzi, uno dei titolari della Galleria Goldoni – dalle opere in stile Fattori alle rappresentazioni dei soggiorni parigini in stile Cezanne e alle opere più personali”. Il prossimo anno sarà il duecentenario della nascita di Fattori, un’occasione da sfruttare per il mondo della cultura livornese prossimo alla nomina del nuovo assessore: “Servono più investimenti perché questo anniversario deve proporre Livorno come guida a livello nazionale per festeggiare Fattori – commenta ancora Lenzi – trovo che Fattori sia più rappresentativo per Livorno e per tutta l’Italia, perché lo stile macchiaiolo veramente rivoluzionato la storia dell’arte in Italia. Ad esempio Modigliani, seppure grandissimo, ha ottenuto fama e successo come singolo”.
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