Come sarà la diciottesima Quadriennale d’Arte a Roma? “Fantastica”

di Sergio Salvatori

Si intitola Fantastica la 18a Quadriennale d’arte  che si svolgerà al Palazzo delle Esposizioni a Roma da ottobre 2025 a gennaio 2026.

I curatori dei cinque capitoli in cui si dividerà la grande esposizione saranno: “Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi, Alessandra Troncone; tutte le anticipazioni le darà il Presidente della Quadriennale Luca Beatrice. Accanto a questa nuova edizione, in parallelo, una mostra storica riporterà alla luce  l’iconica Quadriennale del 1935: “I Giovani e i Maestri”, curata da Walter Guadagnini, che offrirà uno sguardo storico sull’arte italiana degli anni Trenta, che segnò la scena artistica dell’epoca, dai retaggi della stagione delle avanguardie e del “Novecento”, alle tendenze dominanti del momento, tra la Scuola Romana, il Secondo Futurismo, l’Astrattismo; tra i protagonisti, figure centrali come Scipione, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Marino Marini. La 18° Quadriennale d’arte è organizzata dalla Fondazione La Quadriennale di Roma in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e con il supporto del Ministero della Cultura e di Intesa Sanpaolo. La manifestazione che è stata presentata alla presenza di Alessandro Giuli, Ministro della cultura, si propone di raccontare il presente e il futuro dell’arte italiana. Il titolo Fantastica, è femminile, è un termine anfibologico, in altre parole ha una doppia valenza non solo all’arte ma ad un verbo che invita il pubblico a fantasticare, richiama la capacità dell’arte di immaginare nuovi orizzonti, di aprire spazi inediti alla riflessione e alla sperimentazione. Il progetto riunirà poco più di cinquanta artisti (compresi gli stranieri che lavorano in Italia, e italiani attivi all’estero), alcuni presenti con più lavori in gran parte inediti. Spiega Luca Beatrice: “Privilegiando le prime partecipazioni, e gli artisti che si sono affermati dopo il Duemila, ma anche la provincia, per esprimere la tipicità della cultura italiana. La mostra sarà allestita al primo piano del Palazzo delle Esposizioni, come progetto espositivo corale suddiviso in cinque sezioni distinte, cinque capitoli, tanti quanti sono i curatori, ciascuno chiamato ad offrire il proprio punto di vista”.

Autorappresentazione e fluidità dell’identità

Luca Massimo Barbero affronta il tema dell’autoritratto e della rappresentazione del sé, proponendo opere che vanno oltre la superficie per interrogare ruoli, generi ed identità fluide. Un’esplorazione che si muove tra immagine e corpo, tra tecnologia e narrazione personale. …

Nella sezione Memoria piena. Una stanza solo per sé, Francesco Bonami si concentra su artisti indipendenti, ognuno con un proprio spazio creativo. La sua selezione è una serie di “mostre dentro la mostra”, un invito ad osservare connessioni e disconnessioni tra le opere, lasciando al pubblico la libertà di “trovare connessioni, reali o immaginarie fra i diversi artisti, o magari non trovarne alcuna, confermando l’autonomia o l’insularità di ognuno”.

La fotografia nell’era del digitale

Emanuela Mazzonis di Pralafera cura la sezione il tempo delle immagini. Immagini fuori controllo?, esplorando l’evoluzione della fotografia dal 2000 al 2025, evidenziandone la trasformazione da mezzo descrittivo  a strumento d’indagine concettuale. In un mondo saturo di immagini, la fotografia diventa un luogo di riflessione sul visibile e sull’invisibile.

L’autonomia dell’artista

Francesco Stocchi propone una sfida ai modelli tradizionali di curatela, affidando agli artisti il controllo totale della mostra, dall’allestimento alla comunicazione. …

Il corpo come territorio di trasformazione

Alessandra Troncone, nella sezione il corpo incompiuto, si concentra appunto sul corpo umano, animale, meccanico,  come metafora di cambiamento e apertura verso nuovi scenari. …

Progetto speciale: Noi nel mondo

Christian Caliandro cura Noi nel mondo, un’iniziativa parallela che esplora la percezione dell’arte contemporanea italiana all’estero. Attraverso videointerviste, podcast (Trasmissione radio diffusa via internet, scaricabile e archiviabile in un lettore Mp3) e report bilingue, il progetto indagherà come gli artisti italiani sono accolti sulla scena internazionale, alimentando un dibattito  che accompagnerà il pubblico fino all’apertura della mostra.

Nei mesi precedenti l’inaugurazione, un vero e proprio tour istituzionale accompagnerà la 18a Quadriennale  d’arte  nelle principali piazze italiane, coinvolgendo realtà come la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Biennale di Venezia, la Pinacoteca di Brera, la Fondazione Brescia Musei, e molti altri. Un momento di confronto aperto al pubblico, strutturato come una conversazione tra Luca Beatrice, uno o più curatori della 18a Quadriennale e i rappresentanti dell’istituzione ospitante, moderata dal giornalista e divulgatore d’arte Nicolas Ballario.


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