Davvero vogliamo parlare di troppo Turismo a Livorno?

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La guerra nascosta contro il turismo e gli affitti brevi: quando la politica attacca i cittadini per nascondere il fallimento delle proprie politiche

Negli ultimi anni, il dibattito sulla gestione degli affitti brevi e sull’impatto del turismo nelle città italiane si è intensificato, ma dietro a paroloni come “crisi sociale” e “residenti penalizzati” si nasconde un’altra verità. L’intenzione di alcuni organi politici sembra puntare al controllo su ciò che è di proprietà privata, nel tentativo di mascherare la propria incapacità di affrontare le questioni abitative in modo efficace e innovativo. Ci si chiede davvero: perché questa aggressività verso chi vuole affittare, mentre le vere soluzioni restano in fondo al cassetto?

Affitti brevi come nemici: una narrazione ingannevole

La politica sembra aver trovato un capro espiatorio nei cosiddetti “affitti brevi”, spesso indicati come la causa della presunta crisi abitativa che grava sui residenti. Tuttavia, i numeri dicono una storia diversa. Il fenomeno degli affitti brevi è diffuso soprattutto in aree ad alta densità turistica, dove si concentra una domanda crescente da parte dei visitatori. Gli affitti brevi rispondono a una richiesta che il settore alberghiero, limitato nei posti disponibili, fatica a soddisfare. Questa attività permette a molti proprietari di integrare le proprie entrate, spesso vitali per riuscire a far fronte ai rincari quotidiani e alle crescenti tasse.

Eppure, i politici preferiscono parlare di “turismo selvaggio”, “gentrificazione” e “difficoltà per i residenti” per giustificare limitazioni e tasse sugli affitti brevi, che rischiano di danneggiare sia i proprietari che le famiglie, spesso colpendo proprio chi ha investito i propri risparmi per acquistare una seconda casa.

Una soluzione razionale: tutelare i proprietari e promuovere affitti residenziali

Invece di demonizzare il turismo e puntare il dito contro gli affitti brevi, un intervento concreto dovrebbe concentrarsi su come rendere più agevole e vantaggioso l’affitto residenziale. Oggi molti proprietari si trovano a scegliere l’affitto turistico non per una predilezione particolare, ma perché spaventati dalla rigidità delle leggi sugli affitti residenziali. Le leggi attuali offrono ai proprietari ben poche tutele contro la morosità, l’occupazione abusiva o i danni alla proprietà, e le lungaggini burocratiche complicano ulteriormente la situazione.

Le riforme efficaci dovrebbero quindi mettere i proprietari in condizioni di affittare in serenità e sicurezza, con tempi di sfratto semplificati in caso di morosità, procedure più rapide per la risoluzione dei contratti e maggiori garanzie. Dare certezze ai proprietari significherebbe incentivare l’affitto residenziale, aumentando l’offerta senza privare i cittadini della libertà di scelta su come utilizzare i propri immobili.

Il nodo della viabilità e dei parcheggi: una città pensata per i residenti

Affinché i residenti possano davvero beneficiare di un centro più vivibile, occorre lavorare sul problema della viabilità e dei parcheggi, invece di concentrarsi esclusivamente sulle restrizioni agli affitti. Chi vive nelle città conosce bene la frustrazione di non trovare parcheggio e di dover sopportare traffico e inquinamento. Tuttavia, a fronte di questo problema tangibile, la politica ha spesso preferito puntare sullo sviluppo di piste ciclabili non sempre adatte alla conformazione urbana o all’implementazione di zone a traffico limitato. Soluzioni che, sebbene possano essere utili in contesti specifici, non risolvono il problema della vivibilità per chi abita in città ogni giorno.

Gli investimenti nei parcheggi sotterranei e nelle strutture per i residenti sono una soluzione concreta, che offrirebbe spazi adeguati a chi ha diritto di vivere la propria città senza essere ostacolato dalla mancanza di parcheggi. Un residente con un parcheggio garantito è un residente più felice, che ha una ragione in meno per sentirsi minacciato dal turismo o dagli affitti brevi.

Ampliare i piani regolatori e costruire case green: investire in futuro, non limitare il presente

Invece di cercare di imporre restrizioni e limitazioni, una vera soluzione alla cosiddetta crisi abitativa dovrebbe passare dall’ampliamento dei piani regolatori per costruire case moderne, efficienti dal punto di vista energetico e in linea con gli standard ecologici. Le città italiane, molte delle quali ancora ferme a progetti e infrastrutture del secolo scorso, devono essere rivisitate con un approccio lungimirante e proattivo.

Le case green sono il futuro dell’edilizia e offrono soluzioni di risparmio per i cittadini e un impatto positivo sull’ambiente. È qui che dovrebbe concentrarsi l’azione politica, sviluppando abitazioni accessibili per le famiglie in difficoltà, mettendo a disposizione case nuove e sicure, in quartieri moderni e funzionali, piuttosto che aggrapparsi a norme obsolete e restrittive.

Tasse sugli immobili e mani nelle tasche dei cittadini: il paradosso della “tutela”

Gli ultimi tentativi di tassare gli immobili, o di limitare la libertà dei cittadini di utilizzare le proprie proprietà come preferiscono, rappresentano una contraddizione profonda. Da un lato si parla di crisi sociale, ma dall’altro si mettono le mani nelle tasche degli stessi cittadini che la politica vorrebbe proteggere. Imporre restrizioni e nuove tasse sugli affitti brevi rischia di compromettere la libertà di chi ha scelto di investire nel mattone, togliendo un’opportunità di guadagno a piccoli risparmiatori e famiglie che vivono del frutto del proprio lavoro e dei propri investimenti.

La vera tutela dovrebbe andare verso i cittadini, garantendo che il loro impegno e i loro sacrifici siano rispettati, non limitati. L’azione politica dovrebbe mirare a creare opportunità, non a soffocarle con nuove imposte e restrizioni.

Le vere soluzioni per i residenti: proteggere la libertà di scelta e incentivare una città a misura d’uomo

L’intervento necessario è chiaro e non dovrebbe risolversi con divieti, ma con incentivi e opportunità. La lotta per la vivibilità delle città può essere portata avanti senza dover punire chi investe nel turismo, né costringere i proprietari a rinunciare alle loro case. Le politiche devono guardare alla libertà e alla dignità di ciascun cittadino, garantendo le tutele necessarie a chi vuole affittare in modo sicuro e promuovendo l’espansione dei servizi per una città funzionale. Parcheggi adeguati, viabilità sicura, case green e una burocrazia snella sono le vere soluzioni che permetterebbero a residenti e turisti di convivere in armonia.

Il messaggio alla politica è chiaro: le limitazioni non sono la risposta. La risposta è una visione più ampia e rispettosa, che tuteli i diritti dei cittadini senza imporre divieti o restrizioni ingiuste. La crisi sociale non si risolve tassando o impedendo ai cittadini di gestire la propria proprietà; si risolve investendo nella sicurezza, nella modernità e nella sostenibilità, rispettando le scelte di ogni singolo cittadino.


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