Nella serata di mercoledì, lungo via Tiburtina all’altezza del Grande Raccordo Anulare (GRA), si è verificato un grave incidente che ha coinvolto tre agenti della polizia municipale. I tre, appartenenti al IV Gruppo Tiburtino, erano impegnati nei rilievi di un precedente incidente quando sono stati travolti da un’auto, poco prima delle ore 21.
Gli agenti, come viene spiegato dal comando, «avevano attuato le previste misure di sicurezza sul luogo del primo sinistro».
Il conducente della vettura non sarebbe fuggito ma era ubriaco.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha espresso la sua solidarietà e vicinanza ai vigili coinvolti in un grave incidente in servizio. Rocca ha dichiarato di essere profondamente scosso dall’accaduto e ha visitato l’agente che è rimasto gravemente ferito per mostrare il suo sostegno. Ha inoltre sottolineato l’importanza della sicurezza per le forze dell’ordine, esprimendo la sua gratitudine per il lavoro che svolgono quotidianamente a tutela dei cittadini.
L’incidente mette in luce i rischi che tutte le forze dell’ordine affrontano ogni giorno durante il loro lavoro, ricordando alla collettività l’importanza di garantire loro adeguate condizioni di sicurezza.
Nella notte scorsa, mentre stavano svolgendo il loro dovere in un’operazione di rilievi a seguito di un incidente su via Tiburtina, tre vigili sono stati coinvolti in un altro grave sinistro. Rocca ha visitato all’ospedale San Camillo, dove è ricoverato in condizioni critiche il giovane agente Daniele Virgili, di venticinque anni.
Nel suo messaggio, Rocca ha sottolineato la gravità dell’accaduto e ha espresso profonda vicinanza alla famiglia di Daniele, evidenziando quanto, come genitore, possa immaginare il dolore e l’apprensione della famiglia. Ha anche rivolto un pensiero alle due agenti rimaste ferite, le cui condizioni, fortunatamente, non sono così gravi.
Rocca ha ribadito la necessità di rispetto e solidarietà in questi momenti difficili, ricordando il sacrificio e il senso del dovere degli agenti impegnati quotidianamente per garantire la sicurezza di tutti.
Al momento dell’arrivo in ospedale, Virgili presentava danni significativi sia alle ossa che ai muscoli. Nonostante gli sforzi immediati per stabilizzare la situazione e l’intervento chirurgico, si è reso necessario amputare una gamba per salvargli la vita, mentre l’altro arto è stato salvato grazie all’intervento combinato di ortopedici e chirurghi plastici ricostruttivi.
Le altre due vigilesse coinvolte nell’incidente hanno riportato lesioni meno gravi, ma entrambe sono state comunque portate in ospedale. Una di loro, 54 anni, ha subito una frattura e dovrà essere operata al Policlinico Umberto I, mentre l’altra, di 55 anni, ha riportato contusioni e ferite, senza però fratture. Quest’ultima è stata dimessa dall’ospedale Pertini, anche se è ancora in stato di shock per quanto accaduto.
L’episodio ha ispirato anche numerosi cittadini, che hanno risposto sui social media agli appelli a recarsi all’ospedale, e anche chi non poteva partecipare fisicamente ha mostrato il proprio supporto online. Il gesto di generosità è stato particolarmente apprezzato dallo staff del San Camillo, che ha sottolineato l’importanza della donazione di sangue, seppur non ci fosse una specifica emergenza in atto. Questo atto di solidarietà dimostra l’unità e l’umanità che emergono nei momenti di difficoltà.
Paolo Nasponi, coordinatore romano dell’UGL Polizia Locale, sottolinea le difficoltà e le mancanze di tutela che colpiscono gli agenti della Polizia Locale. Secondo Nasponi, la categoria degli operatori della Polizia Locale, pur essendo tra le più esposte a rischi significativi in ambito di sicurezza sul lavoro, soprattutto durante i turni notturni, non viene riconosciuta né come una professione usurante né come a rischio. Questa mancanza di riconoscimento limita le misure di tutela a loro disposizione. Nasponi conclude con una domanda provocatoria, chiedendosi quanti “martiri” saranno ancora necessari affinché venga garantita una protezione adeguata a questi lavoratori esposti quotidianamente a pericoli.
L’intervento di Nasponi mette in luce un tema delicato e urgente, sollecitando un riconoscimento formale per una categoria spesso in prima linea, ma al contempo poco valorizzata sul piano delle garanzie di sicurezza e del riconoscimento istituzionale.
Alessandra Trotta
(Giornalista e scrittrice)
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