Durante il lungo periodo del Covid-19 sono stati definiti eroi, oggi sono oggetto di aggressioni sempre più violente. Ultimamente la cronaca riporta sempre fatti abbastanza eclatanti di familiari di persone ricoverate in ospedale o al pronto soccorso che aggrediscono medici e infermieri di turno, perchè ritenuti responsabili del non buon funzionamento della sanità o, nel peggiore dei casi, della morte di un paziente. In realtà, anche in passato c’è stato più di qualche episodio che ha visto aggressioni di medici, infermieri e personale sanitario in genere, ma oggi sono veramente all’ordine del giorno. Di questo e non solo, racconta la nuova fatica editoriale del giornalista de “Il Messaggero” Giovanni Del Giaccio dal titolo “Volevo solo fare il medico. Storie di aggressioni, mobbing e maxi-risarcimenti” edito da Giubilei Regnani.
“E’ un viaggio – spiega lo stesso Del Giaccio – nel quale si racconta di aggressioni, violenze, mobbing per chi ha denunciato le storture di un sistema, ma anche di maxi-risarcimenti e medicina difensiva. Si analizzano le diverse modalità di aggressione e si fanno parlare i protagonisti. Gli ‘eroi’ che abbiamo presto dimenticato e le tante, troppe carenze del servizio sanitario pubblico”.
Nella sinossi del volume si legge: “Li abbiamo chiamati eroi ma ce ne siamo dimenticati presto. Come se il Covid non abbia insegnato nulla, quando in realtà la pandemia ha messo a nudo le carenze del sistema sanitario, la mancata programmazione ed esaltato il ruolo di tutti i medici che sono stati in prima linea. Li abbiamo chiamati eroi, ma continuiamo ad aggredirli e non solo fisicamente. C’è chi ci ha rimesso la vita, è vero, chi ha subito violenza sessuale, chi è stato picchiato o si è trovato di fronte una pistola. Poi ci sono coloro che quelle carenze le hanno denunciate e per questo sono stati messi da parte e inutilizzati (ma non c’è carenza di medici?) e coloro che passeranno il resto della vita in tribunale per difendersi da accuse spesso infondate o maxi-richieste di risarcimento. Raccontiamo le loro storie: volevano solo fare i medici”.
Un libro che dovrebbe farci riflettere tutti su quella che prima di essere una professione, spesso svolta con grande difficoltà per le carenze della sanità, è prima di tutte una missione.
Il libro contiene la prefazione del presidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli ed è stato dedicato al Dott. Marco Sacchi, indimenticato dirigente della chirurgia dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
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