Apre ufficialmente “Hokusai”, il “Mondo Fluttuante”

Il sindaco Michele Conti: "Se c'è più turismo culturale il merito è di Palazzo Blu"

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PISA – “Un allestimento straordinario e coinvolgente”. Si è aperta ufficialmente la mostra invernale di Palazzo Blu, quest’anno dedicata al grande maestro dell’arte giapponese, Hokusai. Circa duecento opere, alcune molto antiche e fragili, per la prima volta esposte in Italia. Ci sono le immagini più famose, diventate le icone più rappresentative dell’arte moderna e della pop art, come la Grande Onda e le 36 vedute del Monte Fuji. Ma ci sono anche i dipinti, i manga, le scene erotiche e i surimono, le raffinatissime cartoline, le scene di vita quotidiana, i guerrieri, le geishe, i draghi, le scrittrici,le scene di moda, i colori, i vestiti di lusso e le acconciature. Sono le immagini del “Mondo Fluttuante”, l’Ukiyoe, la cui “microprecisione” e accuratezza nella pennellata ne hanno consentito il successo e la bellezza unica.

È raggiante il sindaco Michele Conti: “Se oggi possiamo contare su questo grande successo di turismo culturale che fino a vent’anni fa non ci saremmo mai sognati, il merito va tutto a Palazzo Blu e alle Fondazioni che hanno permesso economicamente questa grande mostra di cui il Comune di Pisa offre solo il suo patrocinio e non il finanziamento”. Orgoglioso e soddisfatto anche l’amministratore delegato di Mondo Mostre, Simone Todorow: “Organizzare mostre di questo genere è un’operazione molto complessa e fa di Pisa un modello unico e un punto di riferimento in Italia per il processo dello sviluppo culturale”. Le opere originali di Hokusai, al contrario delle sue riproduzioni, che sono di varie e anche ampie dimensioni, sono in realtà molto piccole e la minutezza dei dettagli, degna di un miniaturista, le rende pienamente fruibili solo con una visione ravvicinata. La questione ha richiesto un allestimento studiato in maniera professionale ed attenta, ed è indispensabile non sostare troppo davanti alle opere per permetterne a tutti la visione.

La mostra è divisa in otto sezioni: Vedute celebri del Giappone, 2. Vedute del monte Fuji, 3. Manga e manuali, 4. Rappresentazione di poeti e poesie, 5. Surimono: biglietti e inviti, 6. La libertà di dipingere, 7. Hokusai e il giapponismo, 8. Hokusai pop. Ci sono i classici di Hokusai, i più famosi, che in origine erano realizzati per un’élite culturale ed economica, che dovevano sottostare alle leggi di mercato, ovvero La Grande Onda, le vedute del Monte Fuji, i paesaggi più famosi del Giappone. Immagini che dovevano raggiungere anche chi non avrebbe mai potuto visitare i luoghi ritratti. A Palazzo Blu ci sono i preziosissimi originali, realizzati con matrici a stampa in legno policroma, ovvero con la “silografia”, la tecnica importata dalla Cina di cui è presente un video esplicativo nel percorso della mostra. Le due facce di Hokusai, esattamente come vuole la filosofia Zen, quella legata al mercato e alle sue leggi, “la tigre e il bambu”, profondamente coi piedi per terra, e il “drago e le nuvole”, la libertà e la creatività, nel segno dell’acqua. È l’Hokusai artista, il meno conosciuto, quello dei dipinti sui rotoli di seta col pennello finalmente libero dalle matrici dalle leggi di mercato. Notevoli per qualità e precisione sono le serie di illustrazioni e i preziosi surimono. L’influenza di Hokusai arriva anche agli artisti contemporanei giapponesi più importanti, anch’essi esposti a Palazzo Blu insieme al nostro Simone Legno. Rappresentati anche gli allievi più illustri e i collaboratori, tra i quali figura anche la figlia Oi, che lo affiancherà per tutta la vita, a volte facendogli anche da “ghost painter”.

“Lo stesso peso che per l’Europa e l’occidente ha avuto Leonardo Da Vinci, l’ha avuto Hokusai”, lo afferma la curatrice della mostra Rossella Menegazzo: “Se pensiamo al “super genius” di Leonardo e ai suoi Codici non possiamo non pensare, d’altra parte, a quanto Hokusai abbia influenzato tutto il mondo dell’arte, della letteratura e della poesia con le rappresentazioni del “Mondo Fluttuante”. Fino ai più importanti artisti moderni, come Monet e Van Gogh”. La mostra si inserisce anche nell’ambito dei festeggiamenti dei 150 anni dei patti bilaterali tra Giappone e Italia, con il nostro paese che è stato uno dei primi al mondo a stringere rapporti con il Giappone. “Hokusai” è a Palazzo Blu dal 24 ottobre 2024 fino al 23 febbraio 2025, prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Blu e Mondo Mostre, con il contributo di Fondazione Pisa, a cura di Rossella Menegazzo, docente ed esperta di Storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università degli Studi di Milano. Le opere provengono dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, oltre che da collezioni private italiane e giapponesi. Info, prenotazioni, prezzi e orari sul sito di Palazzo Blu.


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