Liberate gli ostaggi – presentato ieri a Livorno il nuovo libro del Comandante Alfa

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LIVORNO – Nel tardo pomeriggio del 23 Ottobre 2024, presso la libreria Feltrinelli di Livorno, città adottiva del Comandante Alfa, si è svolta la presentazione del suo ultimo libro.

Abbiamo già scritto di lui in passato in quanto noto per le diverse opere di beneficienza che lo vedono protagonista, ma questa volta andiamo più nel dettaglio. Cosa scrive il Comandante e perché?

Esordisce alla presentazione con una riflessione:

“Circa metà di questo libro potrebbe essere un documentario scritto, uno spaccato di vita del periodo in cui c’era il terrorismo nostrano. Liberate gli ostaggi parla degli anni di piombo, anni in cui bombe, rapimenti, uccisioni hanno portato le forze dell’ordine a battersi per proteggere gli altri e difendere la legge. Ho voluto ricordare chi adesso non c’è più ma che è stato essenziale nel reparto GIS. Mi auguro che molti giovani lo leggano e si avvicinino alle forze di polizia e comprendano che anche nei momenti difficili non si deve mollare mai”

Racconta con emozione le ansie, ma anche i momenti simpatici in cui, tra colleghi, cercavano di stemperare le tensioni con battute e scherzi. Ricorda con affetto tanti episodi passati con il suo collega di fiducia, che gli dava consigli e lo proteggeva: Enzo Fregosi.

“Abbiamo visto morire colleghi e amici sotto i nostri occhi, ma non abbiamo ferito e ucciso nessuno per liberare questi ostaggi. Nonostante la rabbia fosse veramente tanta. Questo è il GIS, questa è la nascita del GIS. Nella nostra squadra c’è la cultura di sparare il meno possibile, c’è la cultura della lealtà e del rispetto l’uno dell’altro e, nonostante le fatiche fisiche, mentali, le rinunce che siamo obbligati a fare, noi vogliamo trasmettere il senso di squadra.”

Al Comandante Alfa abbiamo chiesto quanto la sua infanzia, o qualche episodio specifico, abbia influito nella sua decisione di arruolarsi e la sua risposta ha toccato il cuore dei presenti. Comandante Alfa, infatti, nasce a Castelvetrano (TP), paese in cui la mafia regnava sovrana, compaesano di Messina Denaro.

“Il mio nonno è stato il mio maestro di vita, perché lo spaventava il fatto che mi potessero attrarre i soldi facili. Io non avevo niente, i bambini di famiglie malavitose avevano tutto. Con alcuni eravamo anche amici, il paese era piccolo e noi bambini stavamo tutti insieme. Un giorno ci sfidammo, con alcuni di questi bambini, e vinsi la sfida. Loro non se la rifecero con me, ma con il mio cane. Quel giorno capii chi volevo combattere: i codardi, chi ti colpisce alle spalle.”

Per quanto riguarda il rapporto con la famiglia, ci racconta il Comandante che ha un solo rimpianto: quello di non essersi goduto l’infanzia dei propri figli. Riferisce poi che la sua famiglia è stata fondamentale, ma che a loro non raccontava niente del suo lavoro. Loro non sapevano quando (e se) tornava.

”Tante cose le ho scoperte dai libri del Comandante”

interviene emozionata la moglie di Enzo Fregosi, citato molte volte durante la presentazione e nei libri stessi.

L’obiettivo dei libri del comandante è quello di far capire ai giovani cosa significa vivere nella legalità, rispettare le leggi e vorrei far capire loro che la libertà di movimento è un bene immenso. Aggiunge poi che i giovani dovrebbero fare anche UN SOLO passaggio nel reparto di pediatria, dove ci sono bambini intubati, nei reparti oncologici… Chiunque si vergognerebbe per le cose di cui ci si lamenta.

Conclude poi con quella che è la sua ultima idea per fare beneficenza, per cui anche le vendite dei libri saranno di fondamentale aiuto:

Nei miei progetti più vicini e più concreti c’è la cittadella della legalità, intitolata a Enzo Fregosi, a Como, dove stiamo creando una parte dedicata alle forze dell’ordine, in cui metteremo sul tavolo la nostra esperienza, una parte di parco dedicato ai bambini, a tutti i bambini, a prescindere da eventuali handicap o difficoltà, e una parte dedicata ai “diversamente giovani” con un campo per giocare a bocce. Ai giovani, che dormiranno e mangeranno lì, insegneremo cosa significa vivere nella legalità. Toglieremo loro i cellulari per farli socializzare in maniera reale.”

Questo libro non può quindi mancare nelle nostre case perché, oltre a essere un docu-libro, il ricavato andrà in scopi benefici, nella cittadella, in opere per gli ospedali…


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