Regione , Schiboni sostiene la settimana europea della salute e la sicurezza sul lavoro

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L’Assessore: Spunto di riflessione a sostegno di lavoratori e imprese.
La Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, rappresenta il momento culminante delle campagne per la promozione di ambienti di lavoro sani.

Come Regione Lazio in questi mesi abbiamo definito alcuni interventi che riteniamo fondamentali, rivolti proprio all’incentivazione della salute e sicurezza sul lavoro nelle nostre imprese.

Due bandi, per un importo complessivo di oltre 3,5 milioni di euro, sono stati promossi proprio con l’obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza, come elemento principe per la competitività del tessuto economico regionale, prevedendo interventi mirati a contrastare i rischi di infortuni gravi e mortali, la prevenzione delle malattie professionali e l’adozione di modelli organizzativi e sistemi di gestione della sicurezza.

Inoltre, dopo un lungo lavoro di condivisione e concertazione con tutte le parti sindacali e datoriali interessate, il Lazio finalmente si doterà, e adotterà entro novembre 2024, il Piano strategico regionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Lo ha dichiarato l’Assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni, che ha concluso:

La salute e la sicurezza sono diritti fondamentali.

Garantire adeguate condizioni di salute nei luoghi di lavoro per prevenire e contrastare l’insorgenza di malattie professionali e il realizzarsi di infortuni, rappresenta il cardine delle attività di promozione della salute e di prevenzione svolte dalla Regione Lazio in prima linea da sempre al fianco di lavoratori e imprese.

Chissà cosa penseranno gli operatori sanitari quando, ogni giorno, si apprestano a prendere servizio visto che l’Inail ha certificato come le loro professioni abbiano scalato la non invidiabile classifica dell’essere le più esposte a infortuni sul lavoro, con un indice di 42,95, secondo i dati del triennio 2019-2021 forniti dall’Inail», dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale Ugl Salute.
«Questa è la Settimana europea della sicurezza e la pubblicazione di questi numeri dimostra in maniera inconfutabile come lavorare nella sanità sia altamente rischioso. I dati aggiornati al 2021 tengono conto, ovviamente, delle conseguenze del periodo della pandemia. Ma cosa dovremo aspettarci quando verranno aggiornati visto che, da allora ad oggi, si è impennato in maniera drammatica il numero di episodi legati non solo al mancato rispetto delle norme basilari di sicurezza, ma soprattutto delle aggressioni. Se durante la battaglia al Covid gli operatori erano dipinti come eroi al servizio dei cittadini adesso sono diventati bersaglio della rabbia di troppi. Alcuni reparti degli ospedali sono diventate trincee dove quotidianamente gli operatori cercano di sfuggire alla furia di qualche malintenzionato. Abbiamo pianto delle assurde morti per cieca violenza e quotidianamente ci troviamo a commentare nuovi episodi di aggressioni nei confronti dei professionisti della sanità. Urliamo quindi con maggiore forza lo slogan della storica battaglia confederale: lavorare per vivere! E chiediamo che, perché questo accada, non si abbassi di un centimetro la guardia e si applichi in maniera rigorosa il recente Decreto Antiviolenza che prevede, tra l’altro, l’arresto in flagranza di reato, anche differito, per chi commette violenza sugli operatori e l’installazione di servizi di videosorveglianza in tutte le strutture. Curarci di chi ci cura è un dovere civile a cui nessuno può sfuggire e la sicurezza dei professionisti deve essere una priorità assoluta», conclude il sindacalista.

Alessandra Trotta

(Giornalista e scrittrice)


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