Livorno, scontri post partita Siena-Livorno: arrestati due ultras livornesi, DASPO e divieto di ritorno per 4 anni

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Livorno, 23 ottobre 2024 – Due tifosi ultras livornesi sono stati arrestati in differita dalla Polizia di Stato, a seguito degli scontri avvenuti al termine della partita di Serie D tra Siena e Livorno, disputata lo scorso 20 ottobre allo stadio Artemio Franchi di Siena. Il Questore Angeloni ha emesso un provvedimento di DASPO e il divieto di ritorno nella provincia di Siena per quattro anni nei confronti dei due tifosi, accusati di aver preso parte attiva alle violenze contro le Forze dell’Ordine.

Secondo quanto ricostruito dalla D.I.G.O.S. di Siena, al termine del match, un gruppo di circa 40 ultras livornesi ha aggredito gli agenti di polizia presenti fuori dallo stadio, nei pressi del parcheggio riservato alla tifoseria ospite. Durante gli scontri, sono stati lanciati bottiglie di vetro, cartelli stradali e transenne contro le Forze dell’Ordine, provocando lesioni a sei agenti, tra cui un dirigente, con prognosi che vanno dai 7 ai 10 giorni.

Gli agenti erano intervenuti per evitare contatti tra le tifoserie senese e livornese durante il deflusso dal campo. Grazie alla visione delle immagini raccolte dalla Polizia Scientifica, sono stati identificati e arrestati due esponenti della tifoseria labronica, grazie alla collaborazione con la D.I.G.O.S. di Livorno e il Commissariato di Montecatini.

I due ultras sono accusati di devastazione, resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e oltraggio, con l’aggravante di aver commesso i reati in occasione di manifestazioni sportive. Durante le perquisizioni domiciliari, gli indumenti presumibilmente indossati al momento degli scontri sono stati sequestrati. Al termine delle formalità, i due sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Il Questore di Siena ha emesso il provvedimento di DASPO, che impedisce ai due tifosi l’accesso agli impianti sportivi e il ritorno nella provincia di Siena per quattro anni. Le indagini proseguono per identificare altri partecipanti agli scontri.

Si precisa che, in base alla presunzione di innocenza, la responsabilità dei soggetti indagati sarà confermata solo con sentenza definitiva di condanna.


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