“Roma deve rispettarsi e deve essere rispettata. Lavoriamo a un progetto di continuità con quanto fatto dal mio predecessore Carmine Belfiore. Un progetto di dialogo con i giovani, i cittadini tutti e le comunità straniere”. Sono le prime parole del nuovo questore di Roma Roberto Massucci nel corso di un incontro tenuto con la stampa nel giorno del suo insediamento negli uffici di via San Vitale. Nato nella Capitale il suo è un ritorno a Roma, per la terza volta, come ha spiegato il neo primo dirigente della polizia romana. Giubielo, terrorismo, percezione della sicurezza, giovani, comunità straniere, ma anche le tifoserie di Roma e Lazio, la questione borseggiatori e la situazione della stazione Termini. Tanti gli argomenti affrontati del neo questore, che si troverà da subito ad affrontare l’arrivo stimato di 30mila persone – nonostante il divieto – per il corteo per la Palestina del prossimo fine settimana. Romano, 57 anni, proviene dalla questura di Verona. L’incontro con i giornalisti è stato preceduto dalla cerimonia d’insediamento davanti al capo della polizia – Direttore gnerale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Pisani.
“Oggi si realizza il mio sogno, l’essere poliziotto mi ha fatto provare sensazioni uniche: ho vissuto il distacco dai miei agenti della provincia di Verona con cui abbiamo passato un momento non semplice e abbiamo riparato una ferita grazie all’impegno di tutti. Oggi vivo il momento dell’emozione, perché, come ho detto al capo della polizia, si realizza il mio sogno professionale. Un sogno che passa dalla storia di moltissimi di voi”. Un momento di emozione del nuovo questore che si è registrato quando ha salutato la moglie e i figli presenti alla cerimonia che si è svolta nel cortile interno degli uffici di via Genova.
Un ritorno nella sua città, quella del nuovo questore. Già vice dirigente del commissariato Primavalle e dirigente reggente al distretto San Paolo, aveva svolto un ruolo nella Capitale come dirigente dell’ufficio per il Giubileo costituito a suo tempo appositamente per la gestione degli eventi del Grande Giubileo dell’anno 2000. Per la terza volta torno a casa con grande emozione e la consapevolezza di un grande impegno – ha spiegato ancora Massucci -. La sfida è quotidiana nella richiesta di sicurezza da parte dei cittadini e nella tranquillità per tutti di svolgere le proprie attività ordinarie. Su questi aspetti l’impegno della questura è ai massimi livelli. Con questo Giubileo sarà la mia terza porta Santa che aprirò da responsabile della sicurezza qui a Roma in contesti diversi .Sarà una bella avventura”.
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