Addio Glauco Mauri, sei stato un grande attore, protagonista nella storia del teatro. Quella volta al D’Annunzio di Latina

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Si è spento ieri sera a Roma, Glauco Mauri, attore ,regista,protagonista nella storia del teatro. Avrebbe compiuto 94 anni martedì. Era atteso al teatro Vascello di Roma pe ril nuovo spettacolo.
A Pesaro, dove era nato nel 1930, ha debuttato al Teatro Rossini, con la nuova versione teatrale della lunghissima lettera De Profundis che Oscar Wilde scrisse dal carcere al suo amico Alfred Douglas, una parabola universale della sofferenza, dell’arte e dell’amore. Nel 1961 fonda con Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati la “Compagnia dei Quattro”. Fondò la Compagnia Mauri-Sturno che proponeva autori classici da Sofocle e Shakespeare, fino a Pirandello e autori contemporanei. Una vita dedicata al palcoscenico. Il primo ruolo da protagonista a quindici anni, con una compagnia amatoriale della sua città. Nel 1949 l’ingresso all’Accademia di Arte Drammatica di Roma diretta da Silvio D’Amico, tra i suoi insegnanti Orazio Costa, Wanda Capodaglio, Sergio Tofano, Mario Pelosini. Il debutto da professionista nel 1953 nel Macbeth di Shakespeare diretto da Orazio Costa. Nello stesso anno è stato Sir Tobia ne La dodicesima Notte di Shakespeare con la regia di Renato Castellani, e, diretto da Andrè Barsaq, ha ottenuto un grande successo personale nel ruolo di Smerdjakov ne I fratelli Karamazov di Dostoevskij, del cast fanno parte Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio ed Enrico Maria Salerno.

Nel 1981 Glauco Mauri con Roberto Sturno ha fondato la Compagnia Glauco Mauri, divenuta poi Compagnia Mauri Sturno; Il signor Puntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht, da loro interpretato, con la regia di Egisto Marcucci, è il primo spettacolo prodotto. In 40 anni di ininterrotta attività la Compagnia ha portato sulle scene alcuni degli spettacoli di maggior successo del teatro italiano, premiati numerose volte con il “Biglietto d’oro Agis”, e molteplici sono stati i premi assegnati a Glauco Mauri e Roberto Sturno per i loro meriti artistici. Fra le sue oltre 40 produzioni Re Lear e La Tempesta di Shakespeare, Edipo Re – Edipo a Colono di Sofocle, Faust di Goethe, Delitto e castigo e L’idiota di Dostoevskij, Enrico IV e Tutto per bene di Pirandello, Il Bugiardo di Goldoni, Don Giovanni di Molière, Il rinoceronte di Ionesco, Philoktet di Heiner Muller, Una vita nel Teatro di David Mamet e I quaderni di conversazione di Ludwig van Beethoven.

Il cinema e la tv
Nella sua lunga carriera, appare anche in film come La Cina è vicina di Marco Bellocchio (1967), La costanza della ragione di Pasquale Festa Campanile (1964), L’ospite di Liliana Cavani (1971), Profondo rosso di Dario Argento (1975), Ecce Bombo di Nanni Moretti (1978). In tv è fra i protagonisti della stagione d’oro degli sceneggiati Rai, come I demoni di Dostoevskij e I Buddenbrook di Thomas Mann.

Noi lo ricordiamo al D’Annunzio di Latina, quando lo intervistammo per Rai 3 Regionale, per uno spettacolo che portò in scena. Venne due volte a Latina e non lo dimenticheremo mai.

Il nostro teatro ha visto la presenza più volte, di Giorgio Albertazzi e di tanti altri bravi attori. Peccato che il teatro non venga aperto tutti i giorni, per dare spazio alle compagnie locali, per aprire una scuola di teatro per i giovani. Una grave carenza culturale, anche se ora, dopo 7 anni di chiusura, è ripresa, l’anno passato, la stagione e  a fine ottobre, con un nuovo cartellone, il sipario si alzerà nuovamente. Ma bisognerebbe fare di più, per aprire ogni giorno il teatro della città capoluogo a tutte le scuole, a tutti giovani e meno giovani.Glauco Mauri disse una volta : ” IL Teatro serve alla vita, come diceva Bertolt Brecht, tutte le Arti contribuiscono all’Arte più grande di tutte : Quella del Vivere ”

 


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