LATINA – Nella seduta odierna della Commissione congiunta Politiche Giovanili e Servizi Sociali è stata discussa la condizione dei giovani nella città di Latina, alla luce dei dati emersi dallo studio condotto nel contesto del progetto Giovani alla Prova (GAP), promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dall’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (IRPPS). L’obiettivo del progetto è stato monitorare e analizzare in profondità la condizione giovanile nel territorio comunale, per comprendere meglio le problematiche che i giovani affrontano e favorire politiche pubbliche efficaci.

“In questo progetto – hanno spiegato Claudio Di Matteo, Presidente della Commissione Politiche Giovanili, e Francesca Maria Pagano, Vicepresidente della Commissione Servizi Sociali – è stato sottolineato che il disagio giovanile è un concetto complesso, che si riferisce a una serie di difficoltà e problemi che i giovani possono incontrare durante il loro percorso di crescita e sviluppo. Queste problematiche possono variare dalla sfera personale, come le difficoltà emotive o familiari, a questioni sociali, educative o economiche”.

Uno degli aspetti chiave emersi dal confronto è l’importanza di individuare precocemente le situazioni di disagio e intervenire tempestivamente con politiche e azioni mirate. È essenziale offrire ai giovani non solo sostegno psicologico e sociale, ma anche le risorse necessarie per affrontare le sfide quotidiane. Questo tipo di intervento deve partire dalle famiglie, passare attraverso un sistema educativo inclusivo e proattivo, e coinvolgere pienamente le istituzioni, che devono essere in grado di coordinare risposte adeguate ed efficaci.

“Affrontare il disagio giovanile significa non solo risolvere problemi contingenti – ha aggiunto Di Matteo – ma anche prevenire conseguenze più gravi, come l’abbandono scolastico, l’isolamento sociale e i fenomeni di devianza. In questo senso, il ruolo delle famiglie, delle scuole e delle istituzioni locali è cruciale: insieme, devono creare una rete di supporto che aiuti i giovani a superare le difficoltà e a trovare il proprio posto nella società”.

La consigliera Pagano ha poi sottolineato l’importanza di un approccio sistemico e integrato: “Non possiamo limitarci a interventi frammentari o emergenziali. È necessario che le istituzioni pubbliche e private lavorino in sinergia per offrire opportunità di crescita, formazione e occupazione. Solo così potremo ridurre il rischio di emarginazione e promuovere l’inclusione sociale dei giovani”.

Lo studio presentato ha offerto uno strumento prezioso per analizzare i dati e sviluppare modelli dettagliati che consentano di comprendere meglio le sfide e i bisogni dei giovani. Il monitoraggio continuo della loro condizione permette di elaborare politiche giovanili adeguate, capaci di rispondere in modo efficace ai cambiamenti sociali e ai nuovi contesti in cui i giovani vivono.


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