Il badante Mario Eutizia interrogato dal Gip ha detto di non ricordare il nome delle vittime pontine. Gli atti passano alla procura di Latina

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condizioni disumane

Sì è svolto questa mattina davanti al gip di Santa Maria Capua Vetere, Alessandra Grammatica, l’interrogatorio di garanzia di Mario Eutizia, il 48enne in carcere da giovedì scorso, accusato omicidio plurimo e aggravato, dopo avere confessato di aver ucciso quattro anziani di cui era badante, due residenti a Latina.

L’uomo era assistito dagli avvocati Antonio Daniele e Gennaro Romano che hanno definito l’indagato provato e in condizioni fisiche precarie perché non gli sono stati somministrati i farmaci necessari per curare il diabete di cui soffre.

Eutizia ha risposto alle domande del gip, sostenendo di non avere altro da aggiungere rispetto alla confessione autoaccusatoria già resa, confermando quindi di non ricordare l’identità delle due vittime di Latina (mentre sono già state individuate le altre due residenti in Campania). Eutizia si è detto a disposizione dell’autorità giudiziaria nel caso dovesse riuscire a recuperare la memoria su altri dettagli.

L’uomo ha spiegato di essere senza fissa dimora dopo avere divorziato vent’anni fa dalla moglie con la quale abitava a Napoli. Sull’auto di una delle due vittime campane, di cui si sarebbe appropriato, l’uomo ha spiegato di averla avuta in uso per provvedere alle necessità dell’anziano e che avrebbe poi parcheggiato a una certa distanza dall’abitazione dopo la morte di quest’ultimo.

Eutizia è nel carcere di Santa Maria Capua Vetere anche perché, in quanto senza fissa dimora, non ha un’abitazione dove essere collocato ai domiciliari. I due legali fanno sapere tuttavia che numerose organizzazioni caritative si sono offerte di ospitarlo.

Il gip non ha convalidato il fermo emesso dalla Procura il 22 agosto scorso, non ritenendo sussistente il pericolo di fuga, ma ha emesso un’ordinanza di custodia in carcere giudicando esistenti e attuali le esigenze cautelari, tra cui il pericolo di reiterazione dei reati: se libero, potrebbe colpire di nuovo. Eutizia ha infatti detto di aver confessato i delitti per liberarsi la coscienza, ma anche per “essere aiutato” a non continuare ad uccidere altri anziani.

Per quanto riguarda i due delitti pontini, gli atti passano alla Procura di Latina per competenza territoriale.

 


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