Senza fissa dimora, Ranaldi ” Serve un cambio di mentalità, non si risolve il problema con la forza”

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“L’amministrazione sbaglia: gli sgomberi sono solo spot mediatici, servono soluzioni socio-sanitarie, psicologiche, da implementare con professionisti del terzo settore. L’intervento repressivo non crea effetti di lungo periodo”, dichiara il consigliere comunale di opposizione sugli ultimi casi in centro città

“La risposta dell’amministrazione è quella sbagliata, di tipo solo securitario”, ha dichiarato Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale in quota Per Latina 2032 sulla situazione dei senza fissa dimora a Latina, che ha assunto ormai una certa rilevanza pubblica. Negli ultimi giorni infatti la Polizia Locale, su indicazione della sindaca Celentano, è intervenuta per liberare le vie del centro dai clochard. “Bisogna adottare soluzioni a 360° gradi: si tratta di un problema complesso, non solo sociale ma sanitario e psicologico. E’ un caso di interesse per la Commissione Servizi Sociali”, ha aggiunto.

“Si manda la polizia locale a sgomberare, come a suo tempo sono state distrutte le panchine in via Don Morosini, oppure si deliberano ordinanze che prevedono le multe ai senza fissa dimora. Ma i risultati non ci sono stati e non ci saranno se non si cambia l’approccio al problema che deve riguardare il metodo e l’efficacia delle soluzioni. – ha continuato Ranaldi – Abbiamo visto che  l’intervento repressivo non produce soluzione, è solo uno spot mediatico, perché le patologie che presentano i senza fissa dimora sono anche di natura psichiatrica, con disturbi dell’alcolismo, oltre a scelte individuali di contestazione. E’ necessario che negli interventi, oltre alla cura della componente sociale, sia presente anche un’attenzione sanitaria. Le persone vanno prese in carico e seguite nelle loro problematiche multidimensionali e soggettive, serve l’integrazione nelle operazioni delle figure che intervengono  operativamente dove i senza fissa dimora sono presenti.”

“Il cambio di mentalità significa approfondire la tematica e collegarsi con gli organismi nazionali che si occupano di queste questioni ed hanno sviluppato conoscenze e competenze in questo ambito come la fio. PSDETS,  Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora Ente del Terzo Settore. Questo significa puntare alla formazione specifica  degli operatori per trovare soluzioni che debbono essere monitorate e verificate in un ambito che non ha risposte facili a problemi complessi. Inoltre, è una situazione che dovrebbe essere affrontata nell’ambito del distretto Socio Sanitario, dove il comune di Latina è capofila e il fenomeno assume anche una certa rilevanza. Parliamo di qualche centinaio di persone. Per ora l’amministrazione Celentano risponde con gli slogan, che non solo non risolvono il problema, ma non avviano un percorso positivo che faccia intravedere una soluzione”

 


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