LATINA – Malgrado Gabriele e Christian fossero scomparsi da nemmeno 24 ore, giovedì sera i loro genitori hanno trovato la forza per raggiungere il “parco di Gabri”, nel centro di borgo Podgora, per ricevere l’abbraccio della comunità alle porte di Latina.
Adriano, Alessandra, Simone e Lucia, infatti, stanno vivendo quello che nessuna mamma e nessun papà vorrebbero mai provare: quella della morte di un figlio. Una sofferenza impossibile da alleviare, ma che le oltre trecento persone accorse l’altra sera hanno provato a lenire attraverso una carezza, un abbraccio, una parola di conforto.
In un silenzio assordante spezzato solamente dalle lacrime dei presenti, nel quale nessuno aveva il coraggio di rompere quell’alone di sconforto e disperazione, è stato il capo scout di Christian a trovare il coraggio per invitare i loro genitori ad accendere una candela.
«Siamo tutti un’unica famiglia e questo ce lo dimostra – le parole dell’uomo –. Mi fa coraggio avervi a fianco. Erano bravi giovani, e questo vuol dire che hanno seminato tanto. Abbiamo voluto questo momento per esservi vicini non solo a parole, ma anche nei fatti. Avete avuto coraggio a venire qui questa sera – ha proseguito l’uomo rivolgendosi alle due mamme e ai due papà –. E’ stata una disgrazia, una sfortunata vicenda. Non è una favola finita male, ma la vita che chiede di essere vissuta con umiltà, dignità e coraggio» ha concluso il capo scout.
Poi il momento più toccante, quando Adriano, Alessandra, Simone e Lucia hanno illuminato con le loro candele un grande cuore formato da lumini, con al centro le lettere G e C, le iniziali dei loro figli. Ne è seguito un lungo, commovente e sentito applauso, prima che il parroco proponesse un brano del vangelo di Giovanni.
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