LATINA – Acqualatina punta sull’ottimizzazione dei processi per un approccio gestionale sostenibile in particolare per quel che riguarda i temi della depurazione e della tutela ambientale. Due temi che sono un importante punto di attenzione per il gestore del servizio idrico nel Lazio-Meridionale, Acqualatina S.p.A.
Infatti, la Società ha investito, finora, circa 65 milioni di euro nella depurazione e 52 milioni nella rete fognaria, su un totale di oltre 335 milioni di euro: circa il 35% di quanto investito dall’Azienda.
Questi interventi hanno trasformato un servizio di depurazione inizialmente inadeguato, con soli 7 impianti di depurazione autorizzati allo scarico dei 59 impianti allora gestiti, in un punto di forza per il territorio.
Attualmente, infatti, il 100% dei 68 impianti di depurazione è funzionante e da molti anni è garantito il rispetto delle normative per le autorizzazioni allo scarico.
Inoltre, grazie al supporto di circa 6,4 milioni di euro da fondi PNRR, l’impegno in tale ambito si rafforza con la messa a regime definitiva dei depuratori a servizio delle Isole di Ponza e Ventotene.
CONTROLLO COSTANTE DELLE ACQUE
La qualità delle acque in uscita dai depuratori è garantita, oltreché dalle tecnologie di depurazione utilizzate, anche da regolari controlli analitici previsti dalla legge a cura degli Enti preposti come l’ARPA, e da un rigoroso autocontrollo che Acqualatina effettua costantemente tramite i laboratori di Gaeta (per le acque potabili) e Latina Est (per le acque reflue), che hanno ottenuto la certificazione da Accredia, l’Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano.
I laboratori di Acqualatina analizzano circa 110.000 parametri all’anno, di cui 30.000 sulle acque depurate.
Inoltre, il gestore si impegna anche nella collaborazione con enti esterni come l’Istituto Superiore di Sanità, con il quale collabora al progetto nazionale di sorveglianza, tramite le fognature, sulla circolazione del Sars-Cov2 denominato SARI (Sorveglianza Ambientale Reflue in Italia). Nell’ambito di tali attività, inoltre, l’Istituto Superiore di Sanità ha istituito un tavolo tecnico di rilievo nazionale coinvolgendo le parti interessate e funzionali al processo. Acqualatina è parte attiva di questo tavolo e, per tale motivo, in questi anni è divenuta protagonista della narrazione dell’impegno profuso da tutti i gestori idrici italiani nel supportare questo importante progetto dal grande valore collettivo.
LA CERTIFICAZIONE ACCREDIA
I due laboratori Acqualatina , situati nei Comuni di Gaeta e Latina e dedicati rispettivamente al controllo qualità delle acque potabili e delle acque di scarico, sono riconosciuti da Accredia, l’Ente Unico Nazionale di Accreditamento incaricato dal Governo italiano, per la norma ISO 17025.
Un accreditamento importante, che garantisce maggiore affidabilità e precisione alle prove analitiche eseguite dai laboratori e alla qualità del servizio erogato ai cittadini, nonché una riconoscibilità di livello internazionale e il rispetto dei requisiti delle normative vigenti.
CONTROL ROOM
Ulteriori controlli derivano, inoltre, dalla nuova Control Room di Latina, grazie alla quale è possibile avere un feedback continuo e in tempo reale sullo stato di tutti gli impianti, così da intervenire per tempo, in caso di problematiche, e addirittura di anticiparle.
Questa cabina di regia si inserisce nel percorso di innovazione tecnologica del gestore, che permette di cambiare radicalmente il paradigma operativo, passando da una gestione delle emergenze a un approccio predittivo e preventivo.
Un modo totalmente nuovo di amministrare un servizio pubblico tanto rilevante, dunque, che interessa ogni passaggio della gestione, dalla distribuzione delle acque potabili alla gestione delle squadre operative, alla depurazione, appunto.
SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE AMBIENTALI: LE BANDIERE BLU
Il rispetto dei limiti di scarico imposti per legge è fondamentale anche per l’assegnazione delle Bandiere Blu, il prestigioso riconoscimento internazionale di qualità per le località costiere. Acqualatina continua a contribuire a questo risultato da molti anni, confermando anche per il 2024 il successo del nostro territorio.
La Bandiera Blu è un riconoscimento istituito nel 1987, anno europeo per l’ambiente, e conferito dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle località costiere europee che soddisfano una serie di criteri di qualità per le acque di balneazione. Tra questi requisiti, di particolare rilevanza risulta proprio la qualità delle acque depurate restituite alla natura.
Quest’anno, il riconoscimento è stato conferito ai Comuni di Anzio, Fondi, Gaeta, Latina, Minturno, Sabaudia, San Felice Circeo, Sperlonga e Terracina.
I FONDI PNRR E LA DEPURAZIONE
Grazie a circa 1,4 milioni di euro di finanziamento ottenuto da fondi PNRR, Acqualatina potenzierà il depuratore “Faro” di Ventotene e, con circa 5 milioni, l’impianto “Giancos” di Ponza, completando così i lavori di ammodernamento iniziati negli anni addietro e permettendo l’ottimale gestione dei sovraccarichi che le nostre meravigliose isole vivono nel periodo estivo.
Inoltre, con un investimento di circa 10 milioni di euro, di cui quasi 7 da fondi PNRR, il gestore realizzerà due impianti per l’essiccazione solare dei cosiddetti “fanghi di depurazione”, ovvero gli scarti del processo depurativo. Ciò comporta una riduzione in volume di circa il 70% di fanghi da avviare allo smaltimento o a recupero e un risparmio economico di circa 1 milione di euro ogni anno.
SUD PONTINO: UN’AREA SENSIBILE
La Provincia di Latina ha imposto limiti ancor più stringenti di quelli nazionali, per gli scarichi nelle acque del Golfo di Gaeta, dichiarando il Golfo un’ “Area Sensibile”, nel proprio provvedimento autorizzativo. Questo ha portato a un’attenzione ancora maggiore di Acqualatina sui depuratori del Sud Pontino, con particolare riguardo ai parametri quali azoto e fosforo, per garantire il rispetto dei nuovi limiti imposti, che comunque vengono regolarmente rimossi dalle tecnologie utilizzate in tutti gli impianti gestiti.
TECNOLOGIA DI FUNZIONAMENTO DEI DEPURATORI
I depuratori utilizzati da Acqualatina impiegano principalmente tecnologie dette a “fanghi attivi”. Nel dettaglio, il trattamento avviene come segue:
- Preliminarmente, le acque in ingresso vengono filtrate attraverso griglie per rimuovere i corpi inquinanti più grandi. Le parti inquinanti più piccole, note come “sabbie”, vengono eliminate in una fase successiva. In seguito, il sistema procede con il trattamento delle sostanze inquinanti residue presenti nei reflui.
- Il sistema a fanghi attivi sfrutta colonie di batteri che metabolizzano tali sostanze inquinanti nelle acque di scarico (principalmente a base di carbonio), permettendo così la loro purificazione.
- L’azoto (sotto forma organica e ammoniacale) viene eliminato grazie all’azione di batteri “specializzati” presenti nei fanghi attivi, rappresentando una fase cruciale del processo di depurazione delle acque reflue.
- Il fosforo viene eliminato attraverso il processo di coagulazione, utilizzando prodotti chimici come il cloruro ferrico. Questa operazione è necessaria nei diversi impianti il cui scarico ricade in Aree di particolare pregio e cosiddette “sensibili” (es.: laghi costieri, ovvero nel golfo di Gaeta).
- Il processo finale comprende la disinfezione tramite l’aggiunta controllata di sostanze chimiche (prevalentemente: ipoclorito di sodio, altrimenti acido peracetico) per l’abbattimento dei batteri residui nell’effluente, per garantire che le acque trattate possano essere reimmesse nei fiumi e nel mare come acqua depurata e completamente compatibile con l’ambiente.
- Le sostanze solide di scarto principali (fanghi disidratati) vengono smaltite e possono essere riutilizzate nell’agricoltura o in ambito industriale.
- Anche le altre sostanze (vaglio, sabbie) sono regolarmente smaltite attraverso una rigida filiera di gestione dei rifiuti per garantire il rispetto della normativa e la salvaguardia dell’ambiente.
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